lunedì 3 novembre 2014

Le Vie e le Discipline Buddhiste

The 33rd Kalachakra 2014 in Leh, Ladakh

Lo sviluppo storico del Buddhismo ha conosciuto diverse vie e metodi differenti per realizzare la disciplina di pensiero ed utilizzare le tecniche che dovevano condurre all’illuminazione. I tibetani distinguono tre tipi di vie o yana ( theg-pa): l’Hinayana, il Mahayana ed il Vajarayana.  In Tibet questo termine significa non “ veicolo” , ma via, mezzo, tecnica e queste tre divisioni posseggono un senso di gradazione di tecnica che non ha alcun senso dispregiativo.
The 33rd Kalachakra 2014 in Leh, Ladakh


L’Hinayana, detto spesso Theravada o scuola antica, ha inglobato nei secoli più di diciotto scuole  di pensiero.  Per i Tibetani i Theravada del Sud corrispondono all’insegnamento pubblico del Buddha.  Lo scopo perseguito è innanzi tutto quello della salvezza personale, la condizione di arhat, il quale non si preoccupa che della propria illuminazione.

Il Mahayana comprende gli insegnamenti delle grandi Scuole che costellano la storia del Buddhismo. Possiamo citare i testi della prajna-paramita  la cui composizione si estende per circa un millennio. La scuola madyamika sceglie la via di mezzo, madhya  per evitare le contaddizioni del pensiero dualista ed ottenere l’illuminazione, la bodhi, con l’assenza di qualunque movimento mentale; questo atteggiamento conduce al Vuoto o Shunya. Il suo fondatore fu Nagarjuna ( fra il 150 e il 250).
La scuola Yogachara pone l’accento sulle tecniche di meditazione, fondata da Arya Maitreya è stata notevolmente influenzata da diversi sistemi yoga.

Il Vajrayana, detto anche la via del Tantra, è costituito da un sistema composito in cui le scuole Yogachara, influenzate dal tantrismo indù e la scuola Vedanta vi svolsero un certo ruolo. Il Kalachakra insegnato a Shambala fa parte di questa Via del Tantra.
Queste tre vie nel Buddhismo tantrico tibetano diventano tre simboli di sviluppo interiore tantrico; la pratica spirituale che porta all’illuminazione finale è un movimento continuo, il sadhana che divide in tre categorie il metodo di osservare.
 
The 33rd Kalachakra 2014 in Leh, Ladakh



Esse sono associate alle tre forme di manifestazione del Buddha secondo la teoria del Tri-Kaya, concezione cosmologica della scuola Mahayana. 
Secondo questa concezione il Buddha non è più soltanto un personaggio umano e storico, ma un Principio Supremo che si manifesta in tre Kaya o “ Corpi”: il Dharma-Kaya, la realtà immacolata, l’elemento primordiale di tutto ciò che esiste, la pura Coscienza; il Sambhoga-Kaya, il corpo splendido e trionfante di benedizione del Buddha in quanto essere divino, fonte di gioia e d’amore per il dharma buddhista; il Nirmana-Kaya, il corpo di trasformazione e manifestazione, il Buddha storico, incarnazione del Tathagata eterno.
Questa teoria dei tri-yaka si ritrova nelle tecniche del sadhana tantrico:
 il Nirmana-Kaya corrisponde all’Hinayana e tratta dellla disciplina monastica;
 il Sambhoga-Kaya corrisponde al Mahayana e si specializza nelle diverse pratiche Yoga;
 il Dharma-Kaya corrisponde al Vajrayana e concerne i riti tantrici più elevati che permettono di ottenere L’Essere puro, Colui che E’ ( de-kho-na-nyid).
A queste tre vie di approccio il Buddhismo tantrico tibetano aggiunge cinque sentieri o marga (lam) che consentono l’accesso al Nirvana.
I cinque cammini, marga, o mezzi, Yana, sono progressivi adatti ai livelli degli esseri umani che li seguono e conformi alle loro possibilità.
The 33rd Kalachakra 2014 in Leh, Ladakh


Profonde esigenze morali profumano l’ascesi buddhista sin dalle prime epoche della sua diffusione nel mondo. Le scuole di pensiero hanno potuto spaziare con le interpretazioni dogmatiche; la scolastica buddhista ha potuto moltiplicare i punti di vista sottili; le tesi e le antitesi sono state dibattute all’interno dei diversi Ordini monastici; ma il fondo comune del Buddhismo è invariabile e la sua ragione d’essere profonda.  E’ uno yoga, un’analisi psicologica introspettiva, una disciplina di pensiero e di condotta rigorosa, una trasformazione  della vita mentale attraverso una serie di esperienze trascendenti che conducono a stati indefinibili da concetti logici e indescrivibili dal punto di vista dell’analisi.



 op. cit.

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