lunedì 19 dicembre 2016

Meditazione a quell'ora era libertà.....




Meditazione a quell’ora era libertà, era come entrare in un mondo sconosciuto di bellezza e di quiete: un mondo senza immagini, simboli e parole, senza onde di memoria. L’amore era la morte di ogni minuto e ogni morte era il rinnovarsi dell’amore. Non era attaccamento, non aveva radici; fioriva senza una causa ed era una fiamma che bruciava tutti i confini, tutte le barriere della coscienza erette con tanta cura. Era bellezza al di là di pensiero e sentimento; non era dipinta su tela, né espressa in parole o incisa nel marmo. La meditazione era gioia e con la gioia veniva una benedizione.
J. Krishnamurti -Meditazione

lunedì 12 dicembre 2016

L'essenza della Via è la pratica....



La " coltivazione di sé stessi " va perseguita con tenacia e con costanza, e in essa consiste la pratica, il " lavoro interiore." E la risposta non va ricercata in qualche definizione, bensì in quella aderenza alle cose, in quel " non pensiero" in cui cade la domanda stessa, in cui non c'è più da riconoscere nessuna " verità".
da : C. Lamparelli -" Il libro delle 399 meditazioni zen"

Qualunque idea si abbia di Dio....



Qualunque idea si abbia di Dio-della Realtà ultima- possiamo essere certi che quella non è Dio. La trascendenza infatti non  può essere ridotta ad un concetto della mente.
Dunque non è quando pensiamo a Dio che più ci avviciniamo ad esso, ma è quando ci sbarazziamo di tutte le nostre idee, anche di quella di Dio.
Eckhart sostiene - come un maestro zen- che " finché l'anima non diventa spoglia e nuda di ogni mediazione, anche minima, non vede Dio."
Per guardare la realtà così com'è, direttamente, immediatamente, dobbiamo sospendere tutte le interpretazioni e le immagini mentali.
Claudio Lamparelli, " Il libro delle 399 meditazioni Zen"

martedì 6 dicembre 2016

nao mitashi .....



Tat Tvam Asi





Tat Tvam Asi         C’è un esempio famoso nella Chandogya Upanisad, in cui il padre istruisce il figlio sulla natura della Realtà e dà varie spiegazioni.  Una delle più belle è:



“ Portami un frutto di questo albero di banyan”.

“ Eccolo, padre”.

“ Rompilo”.

“ L’ho rotto, padre”.

“ Cosa ci vedi dentro?”.

“ Dei semi molto piccoli, signore”.

“ Rompi uno di essi figlio mio”.

“ L’ho rotto, signore”.

“ Cosa ci vedi dentro”.

“ Nulla, signore”.


Allora il padre gli dice:” Figlio mio, proprio dall’essenza del seme,  che tu non riesci a vedere , viene in realtà questo grande albero. Credimi, figlio mio, un’essenza invisibile e sottile è lo Spirito di tutto questo universo. Quella è la Realtà. Quello è l’Atman. Tu sei Quello, Tat Tvam Asi”

giovedì 1 dicembre 2016

Un dono è puro quando viene fatto col cuore....



Un dono è puro quando viene fatto col cuore
all persona giusta al momento giusto e nel posto giusto,
e quando non ci si aspetta niente in cambio.

Ma quando lo si fa aspettandosi qualcosa in cambio,
o nella speranza di una ricompensa futura o malvolentieri,
il dono è rajasico,
 impuro

E un dono fatto alla persona sbagliata al momento sbagliato
e nel posto sbagliato,
o un dono che non viene dal cuore
e che viene fatto con disprezzo orgoglioso,
è un dono tamasico.
Bhagavad Gita, XVII - 20,21,22

giovedì 24 novembre 2016

Staccatevi dalla forma fisica del Maestro....



" Staccatevi dalla forma fisica del Maestro: il Maestro è in voi" dice Ma Anandamayi, e il vero Maestro è colui che vi insegna a capire che egli è voi stessi; talvolta interviene anche per tagliare l'attaccamento a lui: e questo rappresenta una chirurgia psichica estremamente crudele e dolorosa per colui che la deve subire. Ma si deve arrivare a capire che il distacco del discepolo vuol dire solo essere tutt'uno col Maestro; finché ci sarà una relazione sul piano del dualismo, finché ci satrà un " io e il mio guru" non ci sarà nessuna compiutezza, finché ci sarà quest'atteggiamento il progresso sulla Via si ferma.
A Desjardins, "Trovare il proprio Maestro" tratto da  Vidya, febbraio 2016

domenica 20 novembre 2016

Voi siete la silenziosa, distaccata Coscienza -Testimone....





"....Voi siete la silenziosa, distaccata Coscienza-Testimone interiore. Non siete i sensi: non siete la mente; non siete i pensieri, le emozioni o i sentimenti. Voi siete al di là anche dell'intelletto, che è deluso e sopraffatto da questa illusione di falsa identificazione. Così, quello su cui voi dovete lavorare, alla fine, è che non siete neanche questo pensiero "Io" che vi è estremamente caro, ed a cui vi aggrappate. Anche questo pensiero "Io" è semplicemente un lavorio della mente, come ogni altro pensiero. Il vero "IO" (il reale VOI all'interno) è un fattore sopramentale.
Voi siete un Puro Essere distinto dall'idea di "Io" che la mente abitualmente pensa. Trascendete la mente. Voi siete Pura Coscienza, e la vostra vera identità è "l'Essere Conscio". Voi siete il vero "Pensatore" del pensiero "Io", e fate uso della mente per esprimere voi stessi. Questa Coscienza è la base del vostro Essere da cui il pensiero "Io" è derivato. Nel vostro presente stato di illusione, ciò non si percepisce. La vostra percezione è offuscata. Nel momento in cui il pensiero "Io" è concepito dalla mente, la mente è già afflitta dalla più perniciosa delle malattie...."
Swami Chidananda,
ed. Appunti di Viaggio

giovedì 17 novembre 2016

Perché tutte le cose siano nostre......



Perché tutte le cose siano nostre,
bisogna che accogliamo Dio
ugualmente in tutte le cose,
non più in una che in un'altra,
giacché egli è uguale in tutte le cose.

 Meister Echkart

sabato 12 novembre 2016

Si ritiene che il Re dei pescatori.....

foto Jorge Maia

Si ritiene
che il Re dei pescatori non cerchi altro
che anime.

Io ne ho visto più d'uno
portare sulla melma delle gore
lampi di lapislazzulo.

Il suo regno è a misura di millimetro,
la sua faccia imprendibile
dai flash.

Solo il re pescatore
ha una giusta misura,
gli altri hanno appena un'anima
e la paura 
di perderla.

Eugenio Montale

giovedì 10 novembre 2016

Meditazione è un movimento entro il non conosciuto....




Meditazione è un movimento entro il non conosciuto, e fuori del non conosciuto. Tu non ci sei più, c'è solo il movimento. Sei troppo piccolo o troppo grande per questo movimento, che non ha nulla davanti o dietro di sé. E' quell'energia che il pensiero-materia non può sfiorare. Il pensiero è perversione, poiché  è il frutto dello ieri; è preso al laccio dei secoli e perciò è confuso, oscuro. Qualsiasi cosa facciate, il conosciuto non può raggiungere il non conosciuto. La mmeditazione è la morte del conosciuto.
J krishnamurti 
Meditazione- Astrolabio

martedì 8 novembre 2016

lunedì 7 novembre 2016

La continua ricerca di esperienze...





La continua ricerca di esperienze più vaste, più profonde e trascendenti è una forma di fuga dalla realtà effettiva di "ciò che è", vale a dire da noi stessi, dalla nostra mente condizionata. Perché una mente sveglia, intelligente, libera, dovrebbe aver bisogno di esperienze, perché dovrebbe avere " esperienze" ? 
La luce è luce; non richiede altra luce.
J. Krishnamurti

giovedì 3 novembre 2016

mai nagara...



Mentre danzano,
son gettate nel turbine, 
le foglie morte.

Se hai intenzione di meditare.....



Se hai intenzione di meditare non sarà meditazione. Se hai intenzione di essere buono, la bontà non fiorirà mai. Se coltivi l'umiltà, essa cessa di essere. La meditazione è come la brezza che entra quando lasci la finestra aperta; ma se di proposito la tieni aperta, di proposito la inviti a venire, non apparirà mai.
J.Krishnamurti

mercoledì 19 ottobre 2016

Hakikeru ga...



Spazzarle via,
e, infine, non spazzarle via-
le foglie morte!
Taigi 1709-1771)

martedì 18 ottobre 2016

Nient'altro che stare seduti...






Quando ci esercitiamo a stare seduti, immobili, attenti a noi stessi, ci riconciliamo con l’istante presente.
                       Dugpa Rimpoce
 Stare seduto, stare seduto semplicemente, stare seduto senza fare nient’altro che stare seduto può sembrare facile, ma non lo è. Non devi stare seduto per fare qualcosa…leggere, parlare, scrivere…riposarti. Devi stare seduto e basta.
Proprio questa è l’essenza della pratica.
Si tratta in effetti di dimorare in uno stato di attenzione privo di altri pensieri. La mente non deve avere alcun oggetto, non deve essere legata ad alcun contenuto; deve essere presente e trasparente a se stessa.
Sono poche le occasioni della vita in cui puoi veramente entrare in contatto con te stesso. La tua coscienza  varia  in base alle situazioni che stai vivendo ed alle persone che ti stanno intorno. Di volta in volta, sei condizionato da fattori esterni. Ma cosa sei quando non sei impegnato in una azione particolare, quando non ti abbandoni né a immagini né a riflessioni?
Per “ non pensare”, non devi sforzarti di scacciare i pensieri. Se ti sforzi, in realtà pensi ancora. Quando un pensiero arriva, registralo semplicemente come un’onda che arriva e che passa.
Abbassa le ciglia, chiudi i sensi. Cerca di essere consapevole di essere lì in quel momento. Ma il punto è che non devi pensarlo: devi esserlo. Percepisci la tua stessa presenza, la tua stessa consapevolezza che non ha più né soggetto né oggetto: è pura coscienza di essere, senza forma.
In quel momento in un lampo, realizza.

Sedendo imperturbabile, ti espandi dappertutto e non c’è luogo dove tu non giunga
                                               Dogen     
   da  
   Claudio Lamparelli "Le piccole meditazioni "