Le MUDRA
La parola Mudra significa “ sigillo” ma anche “ segno”, rivelando così
la volontà, allo stesso tempo di sigillare e di manifestare, ossia di “tradurre”
le parole in altri mezzi espressivi. Si tratta insomma di una sorta di alfabeto
visivo che permette di andare all’essenziale al di la della parola. Ci troviamo di fronte ad un’altra eredità
indù, ma la sua interpretazione varia secondo le culture e, come spesso accade nel mondo buddhista, la
variante tibetana si presenta con proprie specificità.
In questa miriade di gesti, alcuni vanno memorizzati perché permettono l’immediata identificazione
di una effigie, collocandola in una famiglia o attribuendola ad una scuola.
Il gesto più diffuso nel mondo buddhista e l’anjali mudra che presenta le mani giunte all’altezza del petto.
Significa, insieme, saluto e
venerazione; è caratteristico degli oranti e di talune divinità minori, ma
soprattutto esso è ancora oggi il modo per eccellenza per salutare l’interlocutore
in India, in Thailandia, in Birmania e in Tibet.
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