La classica soluzione
Yoga consiste nel far sparire l’osservatore stesso abbandonando ogni punto di riferimento, questo “mollare la
presa” fa apparire nella calma mentale, la luce informale del Sé.
La via
tantrica è invece “ alchemica” perché non rifiuta nulla, ma trasmuta l’ego
utilizzando l’energia che, secondo il Kriya-yoga
Tantra è ciò che dimora nel cuore di tutti gli esseri, ciò che sostiene la
Saggezza.
“Essa è il sostegno
dell’intelligenza primordiale che percepisce il mondo fenomenico. E’
indistruttibile nel senso che si produce costantemente.
E’ la forza che anima
l’emozione del pensiero nello stato illuminato” (1)
Ma questo lavoro sull’energia primordiale è delicato e
pericoloso perché potrebbe scatenare emozioni incontrollabili; le iniziazioni e
gli insegnamenti tantrici sono il mezzo e la guida nella ricerca di questa
luminosità trascendentale della felicità del Nirvana attraverso le esperienze
quotidiane della vita. Nell’universo tutto è solidale e un’azione modifica il
mondo intero. Il rituale tantrico si basa su questa solidarietà permanente e
codifica gli effetti sottili delle azioni effettuate sul piano umano e
materiale, mudra, mantra, mandala, visualizzazioni: i rituali si basano su
queste azioni materiali per raccoglierne gli effetti sottili prodotti
invariabilmente dall’essere umano che li realizza. I Tantra utilizzano le
passioni, i desideri dell’uomo perché sono fonti potenti di energia.
Il
Buddhismo Hinayana e Mahayana non permette di avvicinarsi ai veleni e
raccomanda una via dolce e graduale per
dirigere le nostre energie verso l’alto; il Buddhismo tantrico si indirizza “
agli uomini forti”, i vira, coloro che hanno il coraggio, l’audacia, la
costanza, l’abilità di manovrare il veleno ed indica loro le tecniche di
trasformazione, di assimilazione e di eliminazione.
Chogyam Trungpa op. cit
Nessun commento:
Posta un commento