lunedì 29 gennaio 2018

Come avere fede....








Un discepolo chiese a Buddha:
" Come avere fede?"
Per tutta risposta, Buddha gli tuffò la testa nell'acqua
e non gli permise di rialzarla finché non fu sul punto di affogare.
Quando finalmente riuscì a liberarsi, 
il discepolo inspirò a pieni polmoni.
" Avevi bisogno d'aria?"
" Si" rispose il discepolo ansimante.
"Bene, questa è la fede" concluse Buddha.

A. Jodorowsky - Il dito e la luna, racconti zen, kaiku,koan

lunedì 15 gennaio 2018

Osho e lo Zen




Za significa sedere senza far nulla. Zen significa che in quello stare seduto, quando non stai facendo nulla, t'imbatti in te stesso, incontri te stesso, vedi te stesso. Ciò è zen, dhyana, meditazione. 
La parola zazen è bellissima. " Sedere e guardare dentro se stessi" - questo è il suo significato.
Osho, Il canto della meditazione.

sabato 6 gennaio 2018

Senza più un briciolo di ambizione....





Senza più un briciolo di ambizione
Lascio vagare la mia natura dove vuole,
Nella mia borsa vi è il riso per dieci giorni
E, presso il focolare, una fascina di legna.
Chi ciancia di illusione o nirvana?
Dimenticando al contempo la polvere del nome e della fortuna,
Ascoltando la pioggia notturna sul tetto
della mia capanna,
siedo comodamente con le gambe allungate.

Ryokan (1757 - 1831)

giovedì 4 gennaio 2018

Il nostro fine non è....



      Il nostro fine non è sopprimere tutti i limiti dell’espansione dell’ego, né di dare libero corso alla realizzazione delle idee della mente umana, lasciando uno spazio illimitato ai desideri della forza vitale egocentrica. Nessuno di noi è qui per fare “ a modo suo”  o per costruire un mondo in cui poter fare finalmente i propri comodi; noi siamo qui per fare quello che vuole il Divino e per costruire un mondo in cui la Volontà divina posso finalmente manifestare finalmente la sua verità senza venire deformata dall' ignoranza umana o pervertita e snaturata dal desiderio vitale.    Il lavoro che ha da compiere il sadhak dello yoga sopramentale non è un lavoro personale di cui ciascuno possa fissare le condizioni, ma è l’opera divina da compiere seguendo le condizioni fissate dal Divino. Non è per noi stessi che facciamo lo yoga, ma per il Divino. Non è la nostra manifestazione personale che dobbiamo cercare, la manifestazione di un ego individuale liberato di ogni limite e vincolo, ma il manifestarsi del Divino. Di questa manifestazione farà parte proprio la nostra libertà, perfezione e pienezza spirituale, sarà uno dei nostri risultati, ma non in senso egoistico né con un fine egocentrico e di profitto personale. Più ancora: questa libertà, perfezione e pienezza non dovremo perseguirle per noi, ma per amore del Divino.

Da una lettera di Sri Aurobindo
L’agenda di Mère – 8 gennaio 1966