martedì 18 novembre 2014

I Tantra *

L'insegnamento e l'iniziazione impartiti tradizionalmente a Shambala sono basati sul Kalachakra-mula-tantra e costituiscono il coronamento delle grandi categorie di Tantra strudiati e praticati nel Buddhismo tibetano. Esporre la storia, lo sviluppo e le particolarità dei Tantra buddisti richiederebbe un intero volume. In breve  si può affermare che i Tantra insegnano un modo di creare, di agire, di imitare l'azione del purusha sulla prakriti nel corpo umano moltiplicandola e intensificandola.
I Tantra buddhisti unificano l'azione, upaya e l'intelligenza discriminativa prajna, simboleggiata dalla spada del Bodhisattva Manjusri che taglia la radice della dualità.
Il Bodhisattva Manjusri

Questa dualità è l'origine dell'ego dell'io, che Trungpa (1) paragona ad una sorta di ghiaccio che irrigidisce il nostro essere e ci impedisce di essere autentici. L'io infatti non ha fondamento perché  non è che un'apparenza infondata sulla quale non si può fare affidamento.
Questa esperienza dell'io è la causa della sofferenza; il Buddhismo ne distingue tre tipi:
la prima è la sofferenza  circostanziale di insoddisfazione, insicurezza, frustrazione,  fallimento, separazione.
Mendicante,( Leh-Ladak)

La seconda è la sofferenza obbligatoria del sé doloroso, dell'incertezza del nostro corpo, del fardello della nostra età, della nascita, della malattia e della morte.
Piccola mendicante ( Leh, Ladak)

La terza è la sofferenza dell'imprevedibilità degli eventi della vita e della nostra esistenza; è l'angoscia esistenziale, la sofferenza più forte. Il Buddha riassunse questa situazione dichiarando che ò'esperienza della vita è sofferenza, dhukka, poiché nulla è permanente....(continua)
Anziana partecipante al Kalachakra, Luglio 2014 ( Leh, Ladak)

(1) Chogyam Trungpa, Pratique del la Voie tibétaine, Parigi  Le Seuil, 1976

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