“La Verità non ha Chiesa. La
Verità è la Verità e non può essere trasmessa a nessuno da chicchessia. La
Verità brilla di per se stessa. Colui che afferma di possedere la Verità,
oppure di averla ricevuta o di poterla trasmettere è un pazzo oppure un ciarlatano…Cessate
le vostre preghiere, cessate i vostri riti, cessate le contemplazioni su questo
o quello. Realizzate che voi siete Tattvam
asi. Non esiste alcun cristiano, né indù, né buddista, né mussulmano…La
chiesa obbliga l’uomo ad identificarsi con un concetto determinato di sé che
essa gli impone. Come è possibile ciò? Come può la chiesa, dal momento che si
tratta di un concetto, obbligare in tutto e per tutto e sempre? Poiché o la
salvezza risulta dal confermarsi a tale concetto o risulta dal confermarsi a
sé… Cristianesimo, islamismo, buddismo, induismo non sono paralleli. Essi
rappresentano ciascuno dei Darshana (
visioni) del Mistero dell’Aldilà. Ciascuno “ vero” nella sua linea che non si
nasconde, sebbene faccia appello a misteriose “ corrispondenze”. Ciascuno ha
seguito la sua via secondo il proprio punto di partenza, gli apporti successivi
dei fedeli e le proprie linee di perdita…Il Divino passa attraverso l’uomo; è
il focolare di luce. L’uomo deve essere collegato con il suo Sé, con la sua
Fonte e non vivere nella dualità della manifestazione. Bisogna sprofondare nel
Divino, nell’Oceano del Sé, nel Centro, nel Mistero totale.Non può ricevere
riflessi della Luce, ma partecipare al Focolare di luce. La sola alternativa
possibile che possa eventualmente supplire a questo insegnamento del guru è
un’apertura talmente totale di sé al Mistero interiore che essa permette di
scoprire” da Henry Le Saux, Swami Abhshiktananda, Le passeur entre deux Rives, di Marie-Madaleine Davy- Parigi, Cerf
1981; H. Le Saux, Suvenir d’Arunachala. Récit
d’un ermite chrétien en terre hindoue, Parigi, Ed. Epi, 1978
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