lunedì 19 gennaio 2015

Anuttara-Yoga Tantra **




Caratteristiche del maestro che conferisce l’iniziazione
La Gurupanchashika di Ashvagosha riassume le qualità richieste da un Guru: “ Fermo nel corpo, la parola controllata, intelligente, paziente, giusto, senza malizia, esperto della pratica dei mantra e dei Tantra, compassionevole e conoscitore dei testi che espongono la dottrina, esperto nel disegno del Mandala, capace di spiegare i mantra, devoto, padrone dei propri sensi: così deve essere il Maestro
 ( acharya) “.


Se egli stesso è impuro in seguito a qualche trasgressione volontaria o non egli deve “ ripristinare i suoi voti” entrando nel Mandala e compiendo i riti di purificazione.

Il maestro deve osservare i riti complementari relativi allo Yoga della divinità prima di realizzare i gesti iniziatici del Mandala: entrata, consacrazione (pratisha), offerte attraverso il fuoco (homa), altrimenti potrebbe nuocere a se stesso. La recitazione del japa è importante, lo Hevajra Tantra esige centomila recitazione per il Signore del Mandala (chakresha) e centomila per le gerarchie divine del Mandala (mandaleya). Il Kalachakra esige lo stesso numero; Je Tsong-Ka-pa nello sNags-rim dichiara che è caratteristico di questo Tantra  esigere la recitazione della dharani per diecimila volte per far discendere la Divinità e fare offerte attraverso il fuoco ripartite in dieci momenti.


In seguito è necessario osservare il segno positivo tramite il quale la Divinità ammette il candidato all’iniziazione, senza il quale quest’ultima non potrà avere luogo. In genere questo segno appare nei sogni. Afferma Je Tsong Ka-pa che  dopo aver compiuto i riti di contemplazione e del Japa è necessario esaminare i propri sogni e decidere se il permesso della Divinità è stato accordato. In caso positivo si può proseguire con i riti relativi al Mandala...(cont)






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