Caratteristiche del maestro che conferisce l’iniziazione
La Gurupanchashika di Ashvagosha riassume
le qualità richieste da un Guru: “ Fermo nel corpo, la parola controllata,
intelligente, paziente, giusto, senza malizia, esperto della pratica dei mantra
e dei Tantra, compassionevole e conoscitore dei testi che espongono la
dottrina, esperto nel disegno del Mandala, capace di spiegare i mantra, devoto,
padrone dei propri sensi: così deve essere il Maestro
( acharya) “.
Se egli stesso è
impuro in seguito a qualche trasgressione volontaria o non egli deve “
ripristinare i suoi voti” entrando nel Mandala e compiendo i riti di
purificazione.
Il maestro deve
osservare i riti complementari relativi allo Yoga della divinità prima di
realizzare i gesti iniziatici del Mandala: entrata, consacrazione (pratisha), offerte attraverso il fuoco (homa), altrimenti potrebbe nuocere a se
stesso. La recitazione del japa è importante, lo Hevajra Tantra esige centomila recitazione per il Signore del
Mandala (chakresha) e centomila per
le gerarchie divine del Mandala (mandaleya).
Il Kalachakra esige lo stesso numero; Je Tsong-Ka-pa nello sNags-rim dichiara che è caratteristico di questo Tantra esigere la recitazione della dharani per diecimila volte per far
discendere la Divinità e fare offerte attraverso il fuoco ripartite in dieci
momenti.
In seguito è
necessario osservare il segno positivo tramite il quale la Divinità ammette il
candidato all’iniziazione, senza il quale quest’ultima non potrà avere luogo.
In genere questo segno appare nei sogni. Afferma Je Tsong Ka-pa che dopo aver compiuto i riti di contemplazione e
del Japa è necessario esaminare i propri sogni e decidere se il permesso della
Divinità è stato accordato. In caso positivo si può proseguire con i riti
relativi al Mandala...(cont)
Nessun commento:
Posta un commento