martedì 13 gennaio 2015

I Riti dei grandi Tantra tibetani

Matho Gonpa, Leh Ladakh


I riti dei grandi Tantra tibetani sono molto complessi nella classificazione dei testi e la loro molteplicità deriva dalla natura e dalla essenza stessa della letteratura tantrica che è costituita da un insieme di insegnamenti che rivelano la Via rapida che conduce al Nirvana, alla liberazione dell’idea del sé, alla realizzazione spirituale. I testi tantrici sono spesso oscuri e comportano diverse interpretazioni esoteriche; essi sono scritti in una lingua segreta, che solo gli adepti conoscono ed utilizzano. E’ una via puramente psicologica e si adatta ai temperamenti, alle reazioni subcoscienti dei discepoli; lo studio di questi fattori, dei mezzi “ upaya” da utilizzare, delle conoscenze, “prajna”, che illumineranno  e guideranno l’adepto, delle prese di coscienza da consigliare, dei livelli da raggiungere, dei metodi da seguire formano il tessuto dei Tantra, e la loro oscurità consente ai Maestri di utilizzare le differenti chiavi di lettura.

Matho Gonpa, Leh Ladakh
 Queste scritture sono destinate ai tempi oscuri della fine del nostro ciclo e vogliono utilizzare metodi bruschi e violenti. Le Divinità rappresentano aspetti della coscienza risvegliata, e quando queste appaiono in forma terrificante e distruttrice, ornate di collane di teschi umani, dall’aspetto ostile, altro non sono in realtà che manifestazioni della propria coscienza che si sforza di superare e vincere la propria pigrizia, la confusione mentale, le errate abitudini  per poter compiere il balzo del risveglio e ritrovare la vera natura adamantina.

Samkar Gonpa, Leh Ladakh
 Da questo punto di vista i Tantra conoscono la  cosiddetta “ ira del Vajra”, una delle più alte manifestazioni di energia invincibile e originale del Tathata, la Realtà ultima ed invisibile.
Questa energia è una qualità originale primaria, soggiacente a tutta la manifestazione; essa è guerriera, essa attacca perché è la Via selvaggia, primordiale. Le forze della vita sono energie potenti, elementari, attive, imperative e impietose nelle loro forme e nei loro attacchi, che di per se stessi sono neutre in quanto ignorano le sottigliezze di bene e di male. Questo è il dominio del Tantra, e da ciò si può comprendere perché tante precauzioni circondano lo scatenamento e la messa in opera di queste potenze che abitualmente sono assopite nell’essere umano. (op.Cit.)

Matho Gonpa, Leh Ladak









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