La Divinità principale, il Kalachakra, viene visualizzata come avente
quattro facce, ventiquattro braccia e due gambe. La Divinità cinge in un
abbraccio la sua paredra di colore giallo con quattro facce e otto braccia.
Ogni braccio porta un simbolo diverso, come armi e oggetti rituali, che
rappresentano i molteplici aspetti della Divinità.
L’iniziazione del Kalachakra dura tre giorni. Il primo giorno è
dedicato ad una cerimonia preparatoria durante la quale vengono spiegati ai
discepoli i tre principi indispensabili alla pratica tantrica: la rinuncia, il
voto di Bodhisattva e la corretta comprensione della shunyata, il Grande Vuoto.
I discepoli non sono ancora autorizzati a penetrare nel Mandala disegnato con
sabbie colorate, ed essi devono immaginare che sono in attesa di fronte alla
punta del grande dorje della porta est del Mandala. Umilmente, sinceramente e
con le mani giunte, essi devono richiedere l’iniziazione. Un discepolo che
rappresenta tutto il gruppo getta un piccolo bastoncino di legno su un piatto
preparato per l’occorrenza; se il bastoncino cadrà per tre volte fuori del
piatto i discepoli non potranno ricevere l’iniziazione perché quel determinato
momento è considerato poco propizio. A volte il bastoncino è ornato da un fiore
ed è profumato.
L’iniziazione viene conferita il secondo ed il terzo giorno; essa
consiste di quattro fasi rituali. La tradizione tibetana paragona questa prima
iniziazione alla nascita di un bambino e alle cure materne che lo circondano.
L’iniziazione con l’acqua ha luogo per prima, e durante questa
cerimonia il discepolo viene lavato e pulito proprio come se fosse un neonato.
Il secondo grado è l’iniziazione della sommità del capo al fine di far crescere
simbolicamente la caratteristica protuberanza della testa del Budda. Il terzo
grado è rappresentato dall’iniziazione del diadema e degli ornamenti che
decorano la testa; esso simboleggia lo sviluppo della saggezza Il quarto grado
è quello dell’iniziazione del dorje, la folgore tibetana, e il quinto è quello
della campanella.
Il dorje permette al discepolo di ottenere la Saggezza del
Budda, e la campanella gli conferisce l’abilità di pronunciare le “giuste
parole”. Il sesto grado è costituito dall’iniziazione alla “ giusta condotta”
qui i discepoli apprendono il rituale appropriato della cerimonia; solitamente
per questa iniziazione, i discepoli sono rivestiti da ornamenti fatti con ossa
umane e tengono coppe di cranio umano e tridenti. Il settimo e ultimo grado
della prima parte, consiste nell’iniziazione del Nome segreto; i discepoli
ricevono il nome di uno dei cinque Jina. La seconda parte si compone di quattro
gradi; il primo è costituito dall’iniziazione della Giara. Quando il maestro
solleva la Giara consacrata contenente il nettare del bodhicitta, bianco come il latte; questo termine tecnico tantrico indica
lo stao della mente illuminata, l’Illuminazione del Budda, è l’aspirazione
totale verso lo stato di Budda attraverso la pratica delle paramita e il voto del Bodhisattva. Il discepolo visualizza la
Divinità nell’atto di versare il nettare sul suo corpo accordandogli così il
permesso di compiere le meditazioni ed i riti del Kalachakra. Il secondo grado è detto iniziazione segreta. Il terzo
grado è l’iniziazione della Saggezza e il quarto grado è quello del Nome.
Questi gradi sono segreti e appartengono ai riti tantrici superiori, di cui è
impossibile, ma anche inutile, farne la descrizione... ( cont.)
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