giovedì 26 marzo 2015

Il Messaggio Universale di Shambala***





Questa sacralizzazione dello spazio e del tempo che è, come abbiamo visto, uno degli stadi dell’Iniziazione del Kalachakra trasforma il nostro modo di essere. La natura non è più inerte ma viva e niente esiste che non appartenga al Signore; questa vita originale, profonda, unica, si percepisce ovunque, in tutto ed in tutti, nei minerali, nei fiori, negli animali, negli uomini, nel cosmo…
Questo senso sottile è abituale per quei popoli che si definiscono primitivi, per i quali tutto è segno della presenza delle Potenze sottili: la capanna, la piroga, gli animali della foresta, la terra.. Questo senso del sacro trasforma e illumina gli oggetti volgari e, ad un altro livello, domina e dirige le aspirazioni più elevate dell’uomo.


 Il senso del sacro si acquisisce attraverso la meditazione, il “ mollare la presa” nel silenzio della mente; un’altra visione del mondo, una nuova prospettiva appaiono allora nel miracolo interiore della solitudine. Si stabilisce così una comunione con l’Universo che sboccia nel silenzio della meditazione e il pellegrinaggio verso il Centro umano, questa discesa verso il cuore ove troneggia il Sé, come il Re Pontefice risplende sul trono nel luminoso palazzo di Shambala. Ogni cosa subisce quindi una trasformazione, e viene santificata da una nuova percezione della sua profonda natura, della vera identità, della sua Realtà cosmica; è uno stato di grazia che è samadhi naturale.
Questa apertura di fatto spirituale, questa ricerca di un’altra dimensione di eternità, risveglia poco a poco il senso della compassione che il Buddismo Mahayana ha magnificato nella sua concezione del Bodhisattva. La visione del sacro e la contemplazione del Sé sono accompagnate da un sentimento profondo di unità fra tutte le creature viventi..
Non bisogna dimenticare che il re di Shambala è un Bodhisattva, un essere realizzato che unisce, secondo la tradizione, la Saggezza e la Compassione verso tutti gli esseri; tale profondo simbolismo permette di comprendere che la certezza  dell’Essere, evidente in sé, e scoperta durante il pellegrinaggio verso il Cuore, trasforma le facoltà abituali del “ Sé” umano, fonte dell’egoismo, della paura e dell’odio verso “ gli altri”-

 
La ricerca di questo senso del sacro, di questa nuova modalità dell’essere, questa compassione verso la sofferenza degli altri esseri viventi incatenati alla ruota del loro egoismo  e della lotta per la vita, questa rivelazione del Reale che costituisce l’accesso diretto alla verità senza nome e senza forma nel grande silenzio dell’Assoluto acquisito per mezzo di questo pellegrinaggio verso il SE’: ecco in breve, il messaggio del santo Regno di Shambala, rivelato dalla tradizione tibetana, invisibile eppure presente nel cuore di tutti gli uomini.

 Tratto da  “KALACHAKRA   Iniziazione tantrica del Dalai Lama” di J.M. Rivière- ed. Mediterranee





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