venerdì 20 giugno 2014

Tara-Dolma Guardiana, Protettrice e Salvatrice *

Altare dedicato a Tara. Pomaia, Istituto Lama Tzong Khapa




Strettamente associata a Chenrezig  Avalokiteshvara, Tara-Dolma è quasi inseparabile dal Bodhisattva della compassione.  Essa personifica l’aspetto femminile della sollecitudine e lo assiste attivamente. Considerata come la forza, la potenza o l’energia della divinità, ha come Chenrezig un’essenza dinamica. Per questo viene rappresentata sotto ventuno forme diverse, che variano per il colore, la postura e gli attributi, sebbene significhi sempre e soprattutto “ Colei che Salva”.
Varie leggende si riallacciano alla sua nascita. Alcuni dicono che sia nata da una lacrima di Avalokiteshavara, rimasto per un istante sbigottito davanti all’ampiezza della sua missione, altri raccontano che l’avrebbe generata un raggio azzurro emanato dall’occhio della divinità, altri che da una lacrima di Chenrezig sia spuntato un loto sul quale sarebbe subito apparsa Tara. E’ in Tibet che essa raccoglie il maggior numero di fedeli, resa popolare dalla devozione che le tributava Atisha, di cui era la divinità popolare.

 
TARA, La grande divinità. Pomaia, Istituto Lama Tzong Kapa


Sono in particolare due le Tara più diffuse: la bianca e la verde. Entrambe sono vestite come dei Bodhisattva riccamente decorate, collocate su troni di loto e con in mano un fiore di loto, sbocciato per la Tara bianca e semi-aperto e blu per la Tara verde.
La Tara bianca, a volte chiamata Sita-Tara, si distingue nei bronzi o negli altri materiali scultorei non colorati, per i suoi sette occhi: un paio normale, un’occhio in ciascuna mano, uno su ogni pianta del piede e uno in fronte. E’ considerata la protettrice per eccellenza del paese, guardiana delle tradizioni buddhiste e salvatrice per i fedeli, che non esitano a lanciarle appelli di soccorso anche per i problemi minuti della vita quotidiana.


TARA BIANCA La ruota che esaudisce i desideri - dipinto di Isia Osuchowska
 Mantra
Om Tare Tuttare Ture Soha
Tara Bianca siede a gambe incrociate su di un loto e un sedile di luna. Le sue particolari caratteristiche sono i sette occhi- il terzo occhio sulla fronte e gli altri sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. Come gli occhi di Avalokiteshvara nella manifestazione ad undici teste, gli occhi di Tara Bianca le permettono di osservare con cura gli esseri di tutti i reami dell'esistenza con chiara saggezza e profonda compassione. Tara Bianca è specificatamente connessa alle pratiche che consentono di prolungare la durata della vita e di eliminare gli ostacoli che minacciano l'esistenza.
Immagine eseguita seguendo fedelmente le istruzioni della Sadhana data da Ghesce Ciampa Ghiatso 

 ......continua

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