lunedì 20 ottobre 2014

La descrizione di Shambhala








La descrizione di Shambhala è quasi identica in tutti i testi buddisti. Una prima catena circolare di alte montagne ricoperte di ghiacciai, inaccessibili, perduti nelle nuvole, ne costituisce la difesa esteriore. Esse sono invalicabili e per alcuni Lama bisognerebbe avere il dono della levitazione per valicarle.
All’interno di questo cerchio sorge un immenso mandala, anch’esso composto da montagne ancora più alte, il cui insieme ha la forma di un loto a otto petali regolari. Ciascuno di questi petali contiene dodici principati, che in tutto formano  settantasei piccoli reami, i cui principi sono i signori di Shambhala. Un terzo cerchio di montagne di ghiaccio immacolato circonda il centro di questo immenso loto; lì si trova Kalapa, la capitale. Nella capitale di Shambhala è posto un mandala immenso, fatto costruire dal primo re, che contiene tutti gli Insegnamenti segreti della Dottrina e tutta la saggezza del mondo.
Infine al centro di Kalapa è posto il palazzo del sacerdote-re, il Kulika, che attualmente ha il nome di Magagpa Aniruddha.  Il palazzo è ricoperto d’oro e pietre preziose di inestimabile valore.  Tesori senza prezzo vivono sepolti e il sacerdote-re ha il potere assoluto e sovrannaturale sulle legioni di esseri semi-umani e angelici che lo circondano.   Imperatore del mondo e sovrano spirituale delle potenti e sottili correnti di energie che regolano l’ordine cosmico e la stessa vita degli uomini, il Kulika di Shambhala dirige l’evoluzione spirituale delle masse umane incarnate nella pesante ed accecante materia.
 op. cit.
The 33rd Kalachakra 2014,  Leh Ladak






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