lunedì 30 novembre 2015

La sciarpa della felicità


Monastero di Hemis - Ladak



   La katha, presente in tutte le cerimonie grandi e piccole, pubbliche o familiari è per i tibetani un simbolo di cortesia e di benedizione. Segno di una civiltà semplice è un gesto di offerta , di accoglienza, di scambio cortese.
Nella sua trama vengono tessuti la formula sacra del mani e gli otto simboli di buon augurio. Le più belle sciarpe  sono di seta e quando è una lunga striscia di tessuto di quattro metri di lunghezza per uno di larghezza è riservata quasi esclusivamente alle alte autorità religiose e alle personalità di rilievo. Le sciarpe di uso comune sono raramente di seta molto più piccole, spesso in tessuto sintetico, giusto il simbolo di un simbolo. 
Per i tibetani la consegna della Katha obbedisce a un codice i cui significati sono molto complessi. Ad un grande Lama o ad un alto dignitario civile, la sciarpa viene offerta a mani giunte ad altezza della fronte, con una inclinazione cerimoniosa del busto. Il gesto testimonia rispetto e buona volontà. Se la Katha viene restituita, il proprietario la conserverà con cura perché essa è divenuta un prezioso talismano. Se l’interlocutore offre un’altra sciarpa nello scambio, è un pegno di protezione, accompagnato da preziosi voti.
Tra persone di eguale livello, lo scambio si compie ad altezza di spalla. Ai piùgiovani viene messa intorno al collo. Infine offrire un dono avvolto in una Katha ha più valore, aggiungendo all’eleganza del gesto la generosità della spartizione.
Kalachakra Luglio 2014, Leh Ladak

 da " Buddismo Tibetano" di Claude B. Levenson, Mondadori
 ( foto Irene Faro)

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