mercoledì 17 giugno 2015

L'Universalità del Mandala: Ajna


Ajna Chakra



Se perciò il tuo occhio è singolo, il tuo intero corpo sarà pieno di luce
Matteo 6:22

Ajna, ” il centro del comando”

Il chakra numero sei è il centro della “vista”, collegato all’elemento luce. Le due nadi, Ida e Pingala, si uniscono alla Shushumna, entrando in questo chakra, ponendo fine alla polarità energetica che scorre ad ogni lato dei chakra inferiori. I petali sono costantemente cresciuti di numero risalendo lungo la Shushumna; ma improvvisamente troviamo due petali nel chakra Ajna.
Esistono molte interpretazioni del loro significato: i due mondi della realtà- manifesta ed immanifesta; le nadi Ida e Pingala, che si incontrano in questo punto. I petali inoltre somigliano ad ali, e simboleggiano la capacità di questo chakra di trascendere il tempo e lo spazio, consentendo allo Spirito di “volare” in luoghi e tempi lontani.
Ajna è localizzato alla base della fronte in mezzo alle sopracciglie, nella posizione del terzo occhio. Esattamente nel punto da cui emerge il serpente ureo nei ritratti dei faraoni egizi. Questo chakra appare come un loto dal colore lunare o viola con due petali ai lati che portano le lettere ham e ksham. Presso il suo centro,seduta su un fiore di loto bianco la radiosa dea Hakini. All’interno del triangolo yoni  c’è un lingam di Shiva, “ splendente come molti fulmini “ che sorregge la sillaba OM, il cui suono diviene pienamente udibile. 
Mantra OM, di irene faro

In questo centro si manifesta la visione di Dio, Saguna Brahman, l’assoluto dotato di qualità.

“ Quando la coscienza raggiunge questo piano, si hanno rivelazioni giorno e notte” scrive Ramakrishna “ E tuttavia una traccia dell’io rimane ancora. Avendo fatto esperienza della manifestazione del Divino, l’uomo, per così dire, impazzisce di gioia e non desidera altro che fondersi nell’Uno che tutto pervade. Ma non può. E’ come vedere la fiamma di una lampada nel suo involucro di vetro: sembra di poterla toccare, ma il vetro si frappone e lo impedisce.” 
Superata la “barriera di vetro” si esplode nella pura luce, nella luce unica, al di là dei nomi e delle forme.
E’ una fusione descritta dal mistico cristiano Meister Eckart: “ L’anima in Dio non ha nulla in comune con alcunché e non è nulla per alcunché…….C’è nell’anima qualcosa di tanto affine a Dio che essa è una sola cosa con Dio, non unita a Lui.” Ma, ed è sempre  Meister Eckhart a rivelarlo, “ L’ultimo e il più alto addio dell’uomo consiste nel lasciare Dio stesso per trovare Dio”




 

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