domenica 3 aprile 2011

Il Mandala ed Il Labirinto


Mircea Elide trova delle funzioni rituali che accomunano il labirinto ed il mandala:

“ Da un lato esso simboleggiava l’aldilà, chiunque vi penetrava, grazie all’iniziazione, realizzava effettivamente un “descensus ad inferos” (morte seguita da resurrezione) esso rappresentava anche un “sistema di difesa” sia spirituale ( contro gli spiriti maligni, demoni …) che materiale contro i nemici”.

Due aspetti infatti accomunano il labirinto al mandala: l’accesso al labirinto ed al mandala è possibile solo attraverso un’iniziazione; entrambi “proteggono” l’iniziato che percorre il tracciato, contro le forze negative e lo aiutano nello stesso tempo a “concentrarsi” a trovare il proprio centro.

Alla periferia del mandala si aprono quattro porte cardinali, difese da immagini terrificanti, denominate “ i guardiani delle porte" . Il loro compito è duplice: da una parte, i “ guardiani” difendono la coscienza contro le forze disgregatrici dell’inconscio, dall’altra hanno una missione offensiva: per avere presa sul mondo fluido e misterioso dell’inconscio, la coscienza deve portare la lotta nel campo stesso del nemico, e dunque assumere l’aspetto violento e terribile che si adatta alle forze da combattere. D'altronde anche le divinità che si trovano all’interno del mandala hanno talvolta un aspetto terrificante; sono le divinità che l’uomo incontrerà dopo la morte, nello stato di bardo.

Teseo affronterà ed ucciderà il minotauro - lil mostro metà uomo e metà toro- all'interno del labirinto di Cnosso.

I “guardiani delle porte” e le divinità terribili sottolineano il carattere iniziatico della penetrazione in un mandala. Ogni iniziazione presuppone il passaggio da un modo d’ essere ad un altro, ma questo cambiamento di regime ontologico è preceduto da una serie più o meno grandi di “prove” che il candidato deve superare.

La prova tipica dell’iniziazione è la “lotta contro il mostro”. A livello tantrico, i “ mostri” raffigurano le forze dell’inconscio uscite dal “ vuoto” universale: si tratta di vincere l’orrore che suscitano. E’ noto che le dimensioni e l’aspetto terribile dei “ Mostri” non sono altro che una creazione della “ paura iniziatica”.

Questo aspetto dell’iniziazione rivela alcune somiglianze di struttura tra il mandala ed il labirinto. Un certo numero di mandala hanno, d'altronde, un disegno nettamente labirintico. Tra le funzioni rituali del labirinto, soprattutto due ci interessano: da un lato esso simboleggia l’al di là; chiunque vi penetrava, grazie all’iniziazione, realizzava un “descensus ad inferos“ morte seguita da resurrezione ; esso rappresentava, inoltre, un sistema di difesa, spirituale ( contro le forze del caos, gli spiriti cattivi, i demoni) che materiale (contro i nemici). Poiché la città costituiva, come il tempio o il palazzo, un “ Centro del mondo”, la si difendeva per mezzo di labirinti o di mura contro gli invasori e contro le forze malefiche che cercavano di riportare le “forme” allo stato di amorfismo da cui erano uscite.


Il re di Creta Minosse fece costruire da Dedalo e Icaro un labirinto così intricato che gli stessi artefici non riuscirono a trovare, dopo averlo ultimato, l'uscita. Costruirono allora delle ali e in volo abbandonarono il labirinto.


Considerata sotto questo punto di vista, la funzione del mandala – come quella del labirinto- sarebbe per lo meno duplice: da un lato, l’inserimento in un mandala disegnato sul terreno equivale ad una iniziazione; dall’altro lato, il mandala “difende” il discepolo contro ogni forza distruttiva e lo aiuta nel medesimo tempo a concentrarsi, a trovare il proprio “centro”.


Nel mandala i terrifici guardiani delle porte difendono la coscienza contro le forze disgregatrici dell’inconscio e dall’altra hanno una missione offensiva: per avere presa sul mondo fluido e misterioso dell’inconscio, la coscienza deve portare la lotta sul campo stesso del nemico, ed assumere l’aspetto violento e terribile che si adatta alle forze da combattere.


Teseo, ucciso il mostro, ritrovò l'uscita dal labirinto riavvolgendo il filo che gli aveva consegnato Arianna prima di compiere la terribile impresa







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