mercoledì 30 marzo 2016

Zen è " la coscienza quotidiana".....**


Dobbiamo  ridiventare "come bambini" attraverso lunghi anni di esrcizio nell' arte di dimenticare se stessi. Quando questo è raggiunto, l'uomo pensa eppure non pensa. Pensa come la pioggia che cade dal cielo; pensa pensa come le onde che corrono sul mare; pensa come le stelle che illuminano il cielo notturno; come le foglie verdi che germogliano sotto la brezza primaverile. Infatti è lui stesso la pioggia, il mare, le stelle, il verde. Quando l'uomo ha raggiunto questo grado di sviluppo " spirituale" è un maestro Zen della vita. 
Non ha bisogno come il pittore di tela, pennello e colori. Non ha bisogno come l'arciere di arco e freccia e bersaglio. Ha le sue membra, il suo corpio, la testa. La sua vita nello Zen si esprime attraverso questi  due "strumenti", che sono importanti come forme della sua manifestazione. Le sue mani e i suoi piedi sono i pennelli, e il mondo intero è la tela su cui dipingere la sua vita per settanta, ottanta, novanta anni. Tale quadro si chiama " storia".

Introduzione di Daisetz D. Suzuki a " Lo Zen e il tiro con l'arco"

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