Ciò che caratterizza il sistema del Kalachakra è l’introduzione nel pantheon buddista di un concetto audace: i Jina. I Jina, sono, stando alla tradizione del Vajrayana, le cinque famiglie cosmiche eterne e primordiali, energie che si riflettono nelle Cinque Famiglie tantriche, le Kula, il cui signore o Kulesha costituisce uno dei Jina. L’origine dei Jina è Shunya, il Vuoto. Il Kalachakra ha concepito la teoria di una Divinità Suprema, il Vajradhara, detto anche Adhi Buddha, primo riflesso della Shunyata, la Grande Vacuità, da cui sorgono i Cinque Jina. Essi costituiscono le pietre angolari dell’iconografia e su di essi si erige tutto il pantheon buddista.
Gnkyil, nel buddismo rappresenta la grande perfezione, la vittoria sui tre veleni, i tre corpi di Buddha o i tre gioielli |
La descrizione iconografica di queste grandi Divinità tantriche è
espressa nel Benoytosh Bhattacharyya:
“ Le divinità emanate dai Jina sono come regola generale sormontate da
una figura in miniatura del loro dio originale e ne rivestono il colore; esse
sono poste nella direzione assegnata al loro Signore. Questa pratica viene
scrupolosamente osservata in tutti i Mandala.”
Astasahasrika Prajnaparamita Maytreya |
Vajradhara |
Il concetto dell’Adhi Buddha, del
Buddha primordiale, si ricollega alle dottrine monoteiste dell’Induismo e i
particolare al Vedanta.
L’affermazione secondo la quale ogni essere, nella sua vera natura, è il Buddha
Primordiale, la Realtà Ultima, ricorda il Tattvam
asi delle Upanisad e il Brahman neutro vedantino...(cont.)
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