martedì 21 gennaio 2020

Sono sette i colori dell'arcobaleno...?


William Blake

Sette è il numero della molteplicità e della completezza che è immagine sia dell'uomo che dell'universo creato, nella sua totalità e completezza:
Sono sette i colori dell'arcobaleno, come i giorni della creazione, i sette giorni della settimana, i pianeti dell'astrologia antica.

Chagall-La creazione
Il sette appartiene infatti alla mistica numerica degli antichi. 
I sette pianeti erano adorati come dei, e il numero sette compariva ovunque, ispirava un senso di riverenza. 
Sette erano i colori dell'arcobaleno, che rappresentavano il ponte fra gli dei e la terra. Ad ogni divinità era consacrato un giorno, e la settimana dei sette giorni serviva a calcolare il tempo.
anche le sette note della nostra scala musicale derivano dalle armonie celesti che si pensava fossero prodotte dalle sette divinità planetarie.
Il sette è associato all'orientamento ed alla demarcazione di uno spazio sacro. Nella tradizione degli indiani d'America, le direzioni sono sette. Oltre alle quattro classiche ( nord, sud, est, ovest) si considerano l'alto, il basso e il centro, cioè noi stessi.

Ruota della medicina
Nella letteratura antica, il numero sette indica il completamento di un ciclo temporale. Il racconto biblico della Creazione narra che Dio terminò la sua opera e si riposò il settimo giorno, che benedisse perché rappresentava la conclusione del suo lavoro. In un altro episodio biblico, gli amici di Giobbe vennero a confortarlo e stettero con lui per sette giorni.
Sono sette i doni dello spirito Santo, i sette peccati capitali,  e sette le gioie ed i dolori della Vergine.
L'imponente presenza del numero sette ne attesta la numinosità nelle culture occidentali. La tradizione continua ai nostri giorni, dove il sette è ritenuto un numero fortunato.
Gli antichi veneravano il numero sette perché è composto dai numeri interi tre e quattro. Il numero tre è femminile perché è associato al triangolo simbolo della divinità madre primordiale, mentre il quattro simboleggia il maschile. Così il sette rappresentava l'unione del femminile e del maschile, la sacra totalità.
Il numero sette occupa un posto importante anche nell'alchimia. La trasformazione della materia prima in una sostanza di valore inestimabile avveniva in sette fasi. Gli arcani procedimenti chimici descritti dagli alchimisti aspiravano a passare dall'ignoranza all'illuminazione. Il sette indicava l'ultimo stadio di questo arduo processo di trasformazione.
Secondo Jung il sette "corrisponde al gradino più alto, e sarebbe dunque, nel senso dell'iniziazione, ciò che si brama e si desidera"



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