Nel 1921 lo scrittore inglese Edward Foster fra il 28 e 29 agosto
assiste al Janmashtami: la grande festa che ogni estate si celebra in tutta l’India
per salutare la nascita del divino
Krishna, il Signore degli Yogi, L’Essere supremo sceso sulla terra sotto
forma disalvifico fanciullo.
Foster rimane affascinato e sbalordito dal tripudio estatico, dalla
sacra baraonda di risa e canti con cui una folla felice, senza distinzione di
casta , accoglie l’annuncio che Dio, in quanto INFINITO AMORE s’è incarnato per salvare il mondo. E una volta
tornato in Inghilterra sente il bisogno di dedicare un intero capitolo del suo famoso romanzo “ Passaggio In India”
alla descrizione della festa:” L’orologio
batté la mezzanotte, e simultaneamente
esplose il suono stridulo della buccina, seguito da un barrire di elefanti …e
tra lo spolverio dorato, l’incenso e
le grida L’Amore Infinito assunse la
forma di SRI KRISHNA; e salvò il mondo. Tutto il dolore fu eliminato, non per
gli indiani soltanto, ma per gli stranieri, gli uccelli, le grotte e le stelle;
tutto divenne un gioire, un ridere; non erano mai esistiti né infermità né
dubbio, incomprensione, crudeltà, paura…”.
Ma una volta tornato in Inghilterra
Forster sente il bisogno di aggiungere un sottile commento sull’Induismo:”
Sacrificando il buon gusto, questa
religione ha raggiunto ciò che il Cristianesimo ha schivato: l’inclusione del
divertimento. Tutto lo spirito e tutta la materia devono prendere parte alla
salvezza, e se gli scherzi sono eliminati, il circolo è incompleto”.
Così
Forster finisce implicitamente per fare un paragone tra il nostro Natale e i
Jannamashtami, e più generale fra Gesù e Krishna…. ( continua)
articolo di Giampiero Comolli
in Yoga Journal, dicembre 2007
La descrizione del Janmashtami fatta dallo scrittore E. Forster si ntrova al cap. 33 del libro
" Passaggio in India" ( Oscar Mondadori)
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