sabato 16 novembre 2019

OM NAMO BAGHAVATE'






Mére fin da quando aveva iniziato lo yoga del corpo s’era accorta del potere ripetitivo insito nella sostanza cellulare; si era perciò detta che le cellule erano capaci di ingranare nella materia un certo tipo di vibrazione- solare, luminosa, espansiva come l’amore- al posto del solito modo vibratorio chiuso in se stesso, sordidamente pessimista e mortale, allora forse si sarebbe scoperto il potere di conferire alla sostanza cellulare un nuovo principio di coesione non più basato su un’abitudine mortale, ma divina. Invece di avvolgersi alla morte, bisognava che la cellula svolgesse il filo dell’eterna vita.
Mére si era dunque messa a ripetere un mantra, il suo mantra, che evocava per lei quel supremo amore che è la vita suprema.
Si comincia a ripetere il mantra , o la vibrazione, nella testa o attraverso la memoria mentale, e a poco a poco la vibrazione penetra in tutti gli strati dell’essere: nel cuore, nelle sensazioni, nei movimenti e fin giù nella memoria del corpo. Una volta che il mantra si è fissato nel corpo non se ne distacca più: il corpo lo ripete, anzi, invariabilmente del solito “ oh, sarà un cancro! oh, è la gravitazione, oh…” insomma di tutti i piccoli oh! Che rendono un corpo abitudinario e mortale.

60.46- Il corpo ha un potere in sé. Obbligando il corpo a ripetere un suono lo obblighiamo al tempo stesso a ricevere la vibrazione corrispondente. Ma occorre che le parole abbiano una vita in sé stesse ( non intendo un significato intellettuale, no, niente del genere: ma una vibrazione). L’effetto è straordinario: il corpo si mette a vibrare, a vibrare, a vibrare…)
60.209 – Ho constatato che il mantra ha un potere di organizzazione sul subconscio, sull’ inconscio, sulla materia, sulle cellule del corpo, su tutto. Ci vuole un certo tempo, ma è proprio grazie al suo ripetersi, alla sua ostinazione, che finisce per agire. Ha lo stesso effetto degli esercizi quotidiani quando si studia il pianoforte. Una ripetizione meccanica che finisce per riempirti le mani di coscienza- per riempire il corpo di coscienza.
Cominciamo allora a capire quale potrebbe essere il nuovo principio di accentramento delle cellule.
63.107- E’ come trovarsi sulla soglia di una fantastica realizzazione, che dipende però da una cosa piccolissima.
Il mantra di Mére è composto di sette sillabe:
OM  NAMO  BHAGAVATE’
E per tutti coloro che cercano di trovare la materia qual è davvero, spoglia di tutti i falsi materialismi, che vanno di pari passo con tutti i falsi spiritualismi. Forse si tratta di trovare proprio lo spirito racchiuso nella materia.
Da: Satprem , La mente delle cellule- ed. Mediterranee ( lo scritto in corsivo è tratto da : L’agenda di Mére)

Nessun commento:

Posta un commento