giovedì 4 gennaio 2018

Il nostro fine non è....



      Il nostro fine non è sopprimere tutti i limiti dell’espansione dell’ego, né di dare libero corso alla realizzazione delle idee della mente umana, lasciando uno spazio illimitato ai desideri della forza vitale egocentrica. Nessuno di noi è qui per fare “ a modo suo”  o per costruire un mondo in cui poter fare finalmente i propri comodi; noi siamo qui per fare quello che vuole il Divino e per costruire un mondo in cui la Volontà divina posso finalmente manifestare finalmente la sua verità senza venire deformata dall' ignoranza umana o pervertita e snaturata dal desiderio vitale.    Il lavoro che ha da compiere il sadhak dello yoga sopramentale non è un lavoro personale di cui ciascuno possa fissare le condizioni, ma è l’opera divina da compiere seguendo le condizioni fissate dal Divino. Non è per noi stessi che facciamo lo yoga, ma per il Divino. Non è la nostra manifestazione personale che dobbiamo cercare, la manifestazione di un ego individuale liberato di ogni limite e vincolo, ma il manifestarsi del Divino. Di questa manifestazione farà parte proprio la nostra libertà, perfezione e pienezza spirituale, sarà uno dei nostri risultati, ma non in senso egoistico né con un fine egocentrico e di profitto personale. Più ancora: questa libertà, perfezione e pienezza non dovremo perseguirle per noi, ma per amore del Divino.

Da una lettera di Sri Aurobindo
L’agenda di Mère – 8 gennaio 1966


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