mercoledì 13 luglio 2016

Il Mandala: un percorso di consapevolezza e guarigione *







L’uomo occidentale, probabilmente, innamorato dell’idea di poter determinare e decidere individualmente ogni cosa in ogni istante, ha ignorato i mandala così a lungo proprio perché essi gli mostrano chiaramente il quadro della sua vita e la forte componente di predeterminazione. Soltanto negli ultimi decenni, che hanno evidenziato quanto la nostra “società di attivi” si scontri con i propri limiti, e inizi addirittura a essere una minaccia per se stessa e per il pianeta, i mandala hanno ritrovato la strada verso la nostra consapevolezza.



A scoprire la funzione guaritrice che i mandala possono esercitare sulla nostra psiche fu Jung. La sua scoperta derivò dalla sua stessa ricerca interiore. A trentotto anni Jung aveva rinunciato alla sua carriera universitaria perché non sopportava la vita accademica. In quel periodò iniziò a tenere un diario in cui annotava sogni, pensieri e schizzi. Ogni mattina tracciava su un taccuino disegni circolari, seguendo il semplice impulso. Jung osservò che i disegni cambiavano in dipendenza del suo stato mentale. (cont)
op.cit.


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