sabato 13 febbraio 2016

Stare seduto, stare seduto semplicemente.....





Quando ci esercitiamo a stare seduti, immobili, attenti a noi stessi, ci riconciliamo con l’istante presente.
Dugpa Rimpoce

Stare seduto, stare seduto semplicemente, stare seduto senza fare nient’altro che stare seduto può sembrare facile, ma non lo è. Non devi stare seduto per fare qualcosa…leggere, parlare, scrivere…riposarti. Devi stare seduto e basta.
Proprio questa è l’essenza della pratica.
Si tratta in effetti di dimorare in uno stato di attenzione privo di altri pensieri. La mente non deve avere alcun oggetto, non deve essere legata ad alcun contenuto; deve essere presente e trasparente a se stessa.
Sono poche le occasioni della vita in cui puoi veramente entrare in contatto con te stesso. La tua coscienza  varia  in base alle situazioni che stai vivendo ed alle persone che ti stanno intorno. Di volta in volta, sei condizionato da fattori esterni. Ma cosa sei quando non sei impegnato in una azione particolare, quando non ti abbandoni né a immagini né a riflessioni?
Per “ non pensare”, non devi sforzarti di scacciare i pensieri. Se ti sforzi, in realtà pensi ancora. Quando un pensiero arriva, registralo semplicemente come un’onda che arriva e che passa.
Abbassa le ciglia, chiudi i sensi. Cerca di essere consapevole di essere lì in quel momento. Ma il punto è che non devi pensarlo: devi esserlo. Percepisci la tua stessa presenza, la tua stessa consapevolezza che non ha più né soggetto né oggetto: è pura coscienza di essere, senza forma.
In quel momento in un lampo, realizza.

  
Sedendo imperturbabile, ti espandi dappertutto e non c’è luogo dove tu non giunga
Dogen      

da “Le piccole meditazioni”  di C. Lamparelli

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