Bisogna risalire alla rivoluzione
francese per scoprire la sua simbologia rivoluzionaria. Nell’ottobre del 1789 l’Assemblea costituente
francese decreta che, in caso di disordini, una bandiera rossa venga innalzata
ai crocicchi per indicare il divieto di assembramento e avvertire che la forza
pubblica è autorizzata ad intervenire. Il 17 luglio 1791 numerosi parigini si
radunano nel Campo di Marte per chiedere la destituzione di Luigi XVI, che è
stato appena arrestato a Varennes. Data l’aria di rivolta, Bailly, il sindaco di Parigi, fa alzare in fretta e
furia una grande bandiera rossa. Le guardie nazionali, però, sparano senza
preavviso: si conteranno una cinquantina di morti, che diventeranno i martiri
della rivoluzione. Per uno stupefacente rovesciamento, quella famosa bandiera
rossa, “ tinta col sangue di quei martiri”, diventa il simbolo del popolo
oppresso e della rivoluzione in cammino. Nel 1848 gli insorti tornano a
brandirla davanti al Municipio. Uno dei manifestanti chiede che si faccia della
bandiera della bandiera rossa,” simbolo della miseria del popolo e segno della
rottura col passato”, l’emblema ufficiale della Repubblica. Sarà Lamartine ,
membro del governo provvisorio, a salvare i tre colori della Francia: “ La
bandiera rossa” dichiara” è una bandiera che ha fatto soltanto il giro del
Campo di Marte, mentre il tricolore ha fatto il giro del mondo, con il nome, la
gloria e la libertà della patria!”
La bandiera rossa avrà comunque un bel
futuro. La Russia sovietica l’adotterà
nel 1918, la Cina comunista nel 1949.
Nel campo
dei simboli, nulla sparisce mai davvero. Il rosso del potere e
dell’aristocrazia ( in occidente perché in oriente è il giallo ad avere questo
ruolo) ha attraversato i secoli, proprio come l’altro rosso, rivoluzionario e
proletario.
In occidente il rosso
inoltre indica sempre la festa, Il Natale, il lusso, lo spettacolo: decora i
teatri ed i teatri d’opera. Nel dizionario sono rimasti numerose locuzioni (
rosso di rabbia, vedere rosso, rosso dalla vergogna) che ricordano i vecchi
simboli. E si associa sempre il rosso
all’erotismo ed alla passione.
Henri de Toulouse - Lautrec |
Michel Pastoureau op.cit.
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