venerdì 27 marzo 2020

Il rosso ha un passato glorioso...



Festa di SantAgata a Catania   Candelore 

Il passato del rosso è quindi un passato glorioso. Fin dall’antichità lo si ammira e gli si attribuiscono i simboli del potere, ovvero quelli della religione e della guerra. 

Raffaello -  Ritratto di Leone X
Il dio Marte, gli imperatori, i centurioni romani, certi sacerdoti sono tutti vestiti di rosso. Questo colore si imporrà perché rimanda a due elementi onnipresenti in tutta la sua storia: il fuoco ed il sangue. 




Li si può considerare positivamente o negativamente, e ciò fornisce quattro poli attorno ai quali il cristianesimo delle origini ha costituito una simbologia così tenace che sussiste ancora oggi. 

El Greco - Pentecoste, particolare

Il rosso fuoco è la vita, lo Spirito santo della Pentecoste, le lingue di fuoco rigeneratrici che scendono sugli apostoli; ma è anche la morte, l’inferno, le fiamme di Satana che consumano e annientano. 


Il rosso sangue è quello versato dal Cristo, la forza del Salvatore che purifica e santifica: ma è anche la carne insozzata, i crimini di sangue, il peccato e le impurità dei tabù biblici. Tutto è ambivalente nel mondo dei simboli e nei colori in particolare. Ciascuno di essi si sdoppia sempre in due identità opposte, e ciò che sorprende è che a lungo andare le due facce opposte tendono a confondersi. Nell’antico testamento il rosso è associato talvolta al peccato e all’interdetto, altre volte alla potenza e all’amore. La dualità simbolica è istituita.

Francesco Vanni- Santa Caterina beve il sangue di Cristo

M. Pastoureau  op. cit.

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