Sono fermamente convinto che la grazia di conoscere i tormenti della morte mi è stata accordata perché potessi vivere in prima persona l'esperienza di questa discesa abissale tanto spesso descritta...e per avere la conferma tangibile di quella che è stata sempre la mia convinzione profonda e cioé che non moriamo mai. La morte non esiste. Più precisamente ciò che chiamiamo con questo nome altro non è che l'ultimo volo, quello che ci innalza verso il raggiungimento della pienezza del nostro essere.
Solo alcuni riescono ad oggettivare, fino a decifrarle, le differenti tappe che la dinamica della vita compie nella loro carne, come supporto essenziale del loro Essere.
E' attraverso il corpo e nel corpo che l'Essere si manifesta. E' attraverso il linguaggio che si rivela. Ma è attraverso il linguaggio che l'uomo rischia di perdersi...
Verso quali orizzonti mi condurrà questo nuovo viaggio? Quali tappe dovrò superare? Riparto in direzione di colui che E'.
Sul sentiero della vita tento continuamente di precedermi, e continuamente mi rincorro. Una luce circonda questo spazio: ricercatore fino alla fine e ormai anche oltre la fine, sento che non mi perderò.
Queste considerazioni struggenti ma positive sulla morte sono tratte dal romanzo diAlfred Tomatis L'orecchio e la vita- I Nani- Baldini&Castoldi, 2002 pag 305-306