E’ il rosso oggi ad imprimere il suo
sigillo sopra una terra sconvolta e saturata dal fuoco e dal sangue. Chi
detiene la forza di questo colore primario non è più la consolante fiamma del
focolare, né il potente deflagrante fuoco dei vulcani o l’amore geloso e schivo degli amanti. La
realtà esterna sembra caduta nelle mani di un Marte privo di qualsiasi freno,
infatti è la guerra con l’impiego di armi sempre più perfette e annientanti,
assieme alla cultura di massa con i
suoi ventriloqui loquaci showman, o alle showgirl scondinzolanti braccia e
glutei e la tecnica nelle sue disparate manifestazioni ad avere requisito il
colore rosso, accordando via libera al suo potere distruttivo.
Ma ad ognuno di noi cosa è concesso fare
per dissequestrare qualche scintilla di questo colore ardente che incarna le
forze vitali e la loro irruzione nel momento presente?
Pierre August Renoir - Bicchiere di vino e pane |
Innanzi tutto continuare a brindare con
un bicchiere di vino rosso
all’inizio di ogni pasto.
Il bere un calice di vino,
specie se in compagnia, conserva sempre il valore di un gesto propiziatorio e augurale.
Inchinarsi sull’universo dei fiori ed ammirare i due esemplari
fasciati di questa tinta. Sono la rosa ed il garofano, che nel linguaggio d’amore
del Cinquecento designavano la passione, il desiderio struggente, lo strazio
del cuore
Solo davanti ad un esemplare di rosa
rossa si avverte con forza il senso di ciò che è la regalità, non subordinata
al titolo nobiliare o al potere.
Coltivare fiori e curvarsi per
innaffiarli può apparire un’attività modesta ed addirittura evasiva in mezzo ai
fuochi ed alle detonazioni del mondo.
foto irene faro |
Ma il fiore preserva ed alimenta un
triplice ordine di valori: del colore, della bellezza e della meraviglia. Ed è
il meraviglioso, oggi che lo abbiamo perduto da un pezzo, a costituire un bene
insostituibile, perché è proprio il meraviglioso a costituire la fonte di ogni
rapporto positivo con il mondo.
tratto da: Alberto Boatto - Di tutti i colori
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