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Grotta di Chauvet |
Se
c’è un colore che può essere definito tale è proprio il rosso! Si può dire che
rappresenti da solo tutti gli altri colori, che sia il colore! Parlare di
colore rosso è difatti quasi un pleonasmo! D’altronde certi termini come coloratus in latino o colorado in spagnolo significano rosso
quanto colorato.
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Fiume Colorado |
In russo Krasnoi
significa “rosso” quanto colorato ma anche bello (etimologicamente, la Piazza
Rossa è la bella piazza).
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Mosca- piazza Rossa |
Nel sistema simbolico dell’antichità, che ruotava
attorno a tre poli, il bianco rappresenta l’incolore, il nero era grosso modo
lo sporco, è il rosso era il colore, il solo degno di questo nome. La
supremazia del rosso si è imposta a tutto l’Occidente. E non solo perché si è
valorizzato ciò che si distaccava di più dall’ambiente. C’è un’altra ragione: i
pigmenti rossi sono stati disponibili molto presto e si è potuto usarli in
pittura e in tintura già trentamila anni prima di Cristo, l’arte paleolitica
adoperava il rosso, ottenuto in particolare a partire dall’ocra rossa: basta
pensare al bestiario della grotta di Chauvet. Nel neolitico si è sfruttata la
robbia, erba dalle radice tintorie presente nei climi più svariati di alcuni
metalli, come l’ossido di ferro o il solfuro di mercurio…La chimica del
rosso è stata dunque molto precoce, e
molto efficace. Da ciò dipende anche il successo di questo colore.
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La radice della robbia
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Michel Pastoureau - Il piccolo libro dei colori
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