mercoledì 25 marzo 2020

Il rosso ha una storia antichissima....



Grotta di Altamira


Il rosso ha una storia antichissima, essendo stato usato nei riti funebri, nei sacrifici e nelle cerimonie di guarigione da almeno trentamila anni. I tumuli funerari del neolitico attestano l’uso cerimoniale dell’ocra rossa. Nelle pitture rupestri europee ed africane, il rosso è usato per vivide rappresentazioni di uomini ed animali a scopi simbolici, e nei rituali di inziazione. Il rosso è ancora il colore principale dell’arte degli aborigeni australiani e dei popoli della Melanesia risalenti alla tradizione neolitica.

Dipinto di Aborigeni australiani

Per i nostri progenitori il rosso simboleggiava la vita. L’intuizione delle proprietà stimolanti del colore rosso fece si che venisse utilizzato  anche nella cura delle malattie. Basandosi sulla teoria che il simile cura il simile, il malato veniva vestito e dipinto di rosso.
Il medico personale di Edoardo II fece allestire una stanza completamente rossa per contrastare il vaiolo. Alcuni medici prescrivevano medicine rosse, alimenti rosse o fasce di lana rossa per curare slogature o infiammazioni delle vie respiratorie e febbri.
Queste prescrizioni sembrano assurde al pensiero moderno, ma la ricerca scientifica ha dimostrato che il colore rosso ha effetti accertati sul corpo umano.  La reazione elettrica del cervello al rosso è infatti uno stato di all’erta e di attenzione. Sin dall’antichità il colore rosso è stato associato al sangue.
 Quando si abbandonò l’uso dei sacrifici umani per scopi religiosi, il colore rosso sostituì il sangue vero.
Così il rosso è diventato il simbolo dell’ammissione dei peccati, del sacrificio e dell’espiazione. Il rosso è citato nell’Antico Testamento: “ Orsù, venite e discutiamo, dice il Signore: se i vostri peccati sono come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; se sono rossi come porpora, diventeranno come lana” ( Isaia 1:18)
Nei primi giorni della cristianità, il rosso simboleggiava lo Spirito Santo. La chiesa primitiva attribuiva l’azzurro al Padre e il giallo al Figlio. 

anonimo del XVI sec.

Oggi i cristiani hanno abbandonato questi colori simbolici del Dio uno e trino. L’uso sopravvive solo in alcuni riti liturgici, come la prescrizione del rosso per i paramenti e l’altare della Pentecoste, che celebra la discesa della fiamma dello Spirito Santo.
Come simbolo del sacrificio, il rosso è normalmente associato a Gesù nei riti, nell’arte e nella letteratura cristiana.

Cristo Pantocrator

tratto da: Susanne F. Fincher - I Mandala

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