giovedì 16 gennaio 2020

Il potere simbolico dei colori...


Mandala di Carl Gustav Jung

Al di là della connessione con l'inconscio di ciascuno di noi, i colori hanno anche una connessione con ciò che Carl Gustav Jung definisce l'inconscio collettivo, nel quale risiedono il sapere e l'esperienza comuni all'intera umanità.
I colori fanno verosimilmente parte delle più antiche forme simboliche, che troviamo nelle caverne preistoriche o sulle zigurat, le torri templari babilonesi.
Il sistema del simbolismo cromatico richiama tutti gli altri sistemi simbolici, indipendentemente dalle loro origini culturali o storiche. I colori, infatti, come simboli arcaici, hanno un significato interculturale: la simbologia cristiana, buddista, indù, indiana, alchimistica e stregonesca è costantemente legata a determinati colori, sempre eguali.




  I dipinti, soprattutto fino al Rinascimento, e le vetrate delle chiese cristiane hanno sempre avuto un significato palese ed uno nascosto, basato sul simbolismo cromatico, analogamente, per esempio, ai mandala tibetani e ai mandala di sabbia degli indiani Navaho. 


Che il dio Mercurio e l'arcangelo Gabriele siano sempre raffigurati in giallo, simbolo della spiritualità, che la Vergine, protettrice di tutti gli esseri viventi, appaia sempre nel suo mantello celeste, 




che dal medioevo la rappresentazione della vita contadina e cittadina abbia preferito i toni del rosso, in secondo piano spesso il  verde e nello sfondo quasi sempre i toni del blu, sono dimostrazioni come un sapere vecchio di centinaia di anni tenga conto del potere e del profondo significato dei colori.

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