Om Mani Padme Hum, formula qui incisa su una pietra con i cinque colori simbolici |
Questa litania
millenaria è al contempo il simbolo della vita buddista in Tibet e
l’espressione di un modo di essere. I
tibetani la pronunciano OM MANI PADME HUM, e la sua traduzione più semplice
potrebbe essere OM GIOIELLO DEL LOTO HOM. Per il comune fedele, la sua
recitazione incantatrice basta ad
assicurare il benessere spirituale qualora la si reciti con sincerità. Per
l’adepto colto, la complessità dei molteplici significati di ciascuno dei suoni,
presi individualmente o insieme, svela le mille sfaccettature della realtà o
dell’illusione.
L’origine di questo
mantra è collegata a Chenrezig - Avalokiteshavara, il Grande Misericordioso.
Egli è il protettore per eccellenza del Tibet e si incarna nel Dalai Lama.
Per il praticante
Vajrayana o Tantrayana, la prima e l’ultima sillaba hanno fama di essere
cariche di potenza e le si deve pronunciare ed utilizzare con estrema cautela.
OM è il corpo, la
parola e lo spirito del discepolo e allo stesso tempo del Buddha: simbolizza la
loro metamorfosi, così come l’acquisizione del Risveglio.
MANI, il gioiello
propriamente detto, esaudisce tutti i desideri e raffigura il fine supremo al
quale aspirare. PADME, il loto incarna la saggezza, in particolare quella della
perfetta Vacuità. Infine, HUM esprime l’indivisibilità, l’unità
indissolubile di metodo e saggezza.
Bandiere da preghiera - Pomaia, Istituto Lama Tzong Khapa |
Il Grande Mantra
tibetano quindi dice che la pratica di una via, per l’unione inseparabile tra
saggezza e mezzi appropriati, può portare a trasformare un corpo, una parola e
uno spirito comuni in quelli, perfettamente puri, di un Buddha.
La presenza del Grande Mantra si diffonde ovunque sulle
bandiere da preghiera, sulle pietre incise. L’intero popolo tibetano si
riconosce in queste parole che l’accompagnano da un’epoca all’altra, e in esse
trova forza nelle vicissitudini e nelle sofferenze che la popolazione è stata costretta a subire.
Sono il suo specchi magico, la sua protezione, vissute interiormente e supreme
tra le parole di potere, poiché questo mantra è indissolubilmente legato al
Dalai Lama.
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