"L'arte esiste per la creazione di
forme contemplative che rendono possibile rispecchiarsi nel divino"
Zoroastro
Confezionati a due a due- per simboleggiare la dualità di tutti i fenomeni- venivano murati, sempre a due a due, sulle pareti interne della casa, a ribadire quotidianamente i tre comandamenti di Zarathustra:" pensare bene", " parlare bene", agire bene". Ogni ricamo è impregnato e compenetrato di simboli e metafore della cosmogonia zoroastriana e raccontano di un passato che sussisteva con una visione inconfutabile globale e netta della suddivisione del Bene e del Male, dello Spirito e della materia
Ogni ricamo riporta in sé la traccia di vari riferimenti simbolici, filosofici, cosmogonici e religiosi.
L'occhio la finestra verso l'aldilà
La bocca croce il simbolo dell'universo
Il mento l'albero della vita
La pozzetta o il neo punto d'irradiazione della creazione dell'universo, con diversi centri concentrici evocatori dei santi immortali
CERCHIO Donna Sole Simbolo Splendente
Donatrice di luce
Nemica delle Tenebre
Cacciatrice dell'Oscurità mediante i suoi raggi solari
Simbolo per eccellenza dell'esistenza di un ordine superiore e della manifestazione divina
da un articolo di
Herman Vahramian
" La donna è la forma terrena più sublime della
bellezza, e la bellezza terrena non è altro che un riflesso e una
manifestazione della qualità divina..... Datosi che è comunque impossibile contemplare di per sé l' Assoluto in
un essere vivente, è assai meglio rivolgere lo sguardo verso la forma umana
piuttosto che verso ogni altra forma creata; di gran lunga preferibile è
guardare una donna che un uomo..."
Ibn-Arabi, XIIIsec.d.C.
Nessun commento:
Posta un commento