10-11-12-13-14. L’asceta deve raccogliersi incessantemente, tratto in
disparte, solitario, controllando la propria mente, non aspirando a nulla,
spossessato di tutto, dopo essersi preparato in un luogo purificato un seggio
stabile, non troppo alto né troppo basso, coperto di una stoffa, di una pelle
di antilope o di erba secca. Là, raccolto il pensiero in un’unica punta,
padroneggiando le sue operazioni mentali e sensoriali, installato nel suo
seggio, si unifichi nella disciplina unitiva allo scopo di unificarsi;
mantenendo, reso immobile il corpo, la testa e il collo in uno stesso a piombo
e nell’immobilità, con lo sguardo concentrato sulla punta del naso, senza
lasciarlo errare in varie direzioni, con l’anima pacificata, esente
dall’angoscia, fedele all’osservanza della castità, disciplinato il pensiero,
col cuore e la mente colmi di me, unificato dalla disciplina unitiva, rimanga
in tale posizione teso verso di me.
16. Lo Yoga, o Arjuna, non è per
chi mangia troppo né per chi non mangia affatto, né per chi ha l’abitudine di
dormire troppo o per chi rimane sempre sveglio.
17. Chi regola convenientemente i propri pasti e i propri riposi, gli
sforzi nell’azione e la parte da assegnare al sonno e alla veglia, a lui
appartiene lo Yoga distruttore della sofferenza.
18. Quando la mente disciplinata rimane unicamente fissata nel Sé e si è distaccata da tutti i desideri, allora
si merita di essere chiamati “Disciplinati ed unificati”
19. “Come un fuoco luminoso posto al riparo dal vento…” tale è il
paragone tradizionale che si applica allo yogin che ha la mente disciplinata e
pratica la disciplina unitiva del Sé.
20-21. Là dove il pensiero, sospeso mediante la pratica assidua dello
yoga, cessa di funzionare, e là dove, percependo il Sé nel Sé mediante il Sé,
si trova la propria soddisfazione, là dove si prova quella beatitudine infinita
che percepisce l’intelletto, ma non i sensi, se lì ci si stabilisce non ci si
discosta dal reale.
22. E quando si è ottenuto tale vantaggio, non se ne stima alcun altro
più di esso. Saldi in tale stato, non si è scossi da alcun dolore, anche se
grave.
46. Lo yogin prevale su coloro che si dedicano alle austerità; è
considerato superiore anche a coloro che si attengono alla saggezza
speculativa; supera gli eroi dell’azione. Dunque o Arjuna, diventa eroe.
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