mercoledì 24 febbraio 2016

L' arte della meditazione è simile a quello del tiro a segno.....





Agitata ed ondeggiante è la mente, difficile da proteggere, difficile da controllare. Il saggio la dirige, come l’arciere la freccia.      Dhammapada

L’arte della meditazione è simile a quella del tiro a segno. Si mira all’obbiettivo attraverso la concentrazione - una concentrazione che lascia  di colpo il posto alla distensione e, con essa, a una realizzazione immediata. Il bersaglio da centrare è la soluzione dell’eterno Koan della vita, è la percezione di ciò che siamo.
Nel mirare al bersaglio devi dimenticare tutto ciò che sta intorno a te e ogni altro pensiero. Prima ti tendi mirando all’obbiettivo e poi ti distendi - istantaneamente- scoccando la freccia. Spesso, nonostante gli sforzi ( o proprio a causa degli sforzi), non riesci a cogliere il centro. Altre volte, in un attimo, senza averlo deciso, senza averci pensato, ti viene un tiro perfetto. Che cosa è avvenuto in quell’attimo, che cosa è cambiato nella tua mente? In realtà è mutata la condizione del tuo spirito. Forse non riuscivi a concentrarti, forse ti preoccupavi del risultato, forse pensavi alla possibilità del fallimento….insomma non ti eri posto nell’assetto giusto.
E’ proprio questo che devi imparare: a raggiungere uno stato di calma e di lucidità, a essere consapevole soltanto del bersaglio, ma senza sforzi.
Tu stesso devi diventare la tua freccia…e anche l’arco. La tua mente non deve farsi attraversare da nessun pensiero, da nessuna ansia di prestazione. Devi essere tutt’uno con il bersaglio.

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