mercoledì 14 settembre 2016

Il japa, proprio come la meditazione è un procedimento...








Vorrei domandarti qualcosa a proposito del mio japa…Ti sembra che mi porti da qualche parte? Ha un qualche senso?

..Ho avuto una percezione particolare di svariate attività del corpo, tutta una serie di attività che riguardano l’efficienza del corpo….ora, secondo, Sri Aurobindo, tutte queste attività non devono più essere escluse dalla vita spirituale, anzi: tutto quanto è indispensabile all’efficienza del corpo va seguito con cura. L’uomo comune si serve  delle attività del corpo per il proprio piacere e profitto personale; l’uomo spirituale, invece, ha messo il proprio corpo al servizio del Divino, perché il Divino se ne serva per il Suo e magari, a seguire la linea di Sri Aurobindo, per la Sua gioia……………… Allora cosa c’entra il japa in tutto questo?
Il japa, proprio come la meditazione, è un procedimento- sembra sia il più attivo ed il più prodigo di risultati- per collegare la Presenza divina alla sostanza corporea. Il japa è la magia del suono, appunto. Certo, se poi ci aggiungi la coscienza dell’idea, e se uno fa il japa come un’invocazione molto attivamente COSCIENTE, allora l’effetto ne viene parecchio moltiplicato. Ma la base è la magia del suono. E’ un’esperienza che ho fatto e che è verissima: per esempio il suono OM porta con se delle vibrazioni specialissime…
E’ un tentativo di divinizzare la sostanza corporea. Da un punto di vista molto prossimo riempie l’atmosfera fisica della Presenza divina. Per cui il tempo che uno passa a fare il japa è un tempo consacrato ad aiutare la sostanza materiale a entrare più intimamente in contatto con il Divino. Se poi ci aggiungi un programma mantrico di sviluppo personale, cioè una specie di preghiera o di invocazione, di programma di sviluppo personale e, al tempo stesso di aiuto collettivo, allora diventa veramente un lavoro attivo….
Sai a me il japa fa l’effetto di una vita fisica ESCLUSIVAMENTE AL SERVIZIO DEL DIVINO. Di momenti in cui non esiste nient’altro che il divino; tutte, ma proprio tutte le cellule del corpo, ad ogni istante, esistono ESCLUSIVAMENTE per il Divino- e resta soltanto il divino…
E’ un po’ come se fosse il lusso della vita, così lo sento io! Il lusso di Quello soltanto, soltanto della vibrazione divina attorno a noi, dentro di noi, ovunque. Nient’altro che la vibrazione divina.
E’ una specie di lusso. 


Agenda di Mére  anno 1962 
pag, 76-77-78




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