Vorrei domandarti qualcosa a proposito
del mio japa…Ti sembra che mi porti da qualche parte? Ha un qualche senso?
..Ho
avuto una percezione particolare di svariate attività del corpo, tutta una
serie di attività che riguardano l’efficienza del corpo….ora, secondo, Sri
Aurobindo, tutte queste attività non devono più essere escluse dalla vita
spirituale, anzi: tutto quanto è indispensabile all’efficienza del corpo va
seguito con cura. L’uomo comune si serve
delle attività del corpo per il proprio piacere e profitto personale;
l’uomo spirituale, invece, ha messo il proprio corpo al servizio del Divino,
perché il Divino se ne serva per il Suo e magari, a seguire la linea di Sri
Aurobindo, per la Sua
gioia……………… Allora cosa c’entra il japa in tutto questo?
Il
japa, proprio come la meditazione, è un procedimento- sembra sia il più attivo
ed il più prodigo di risultati- per collegare la Presenza divina alla
sostanza corporea. Il japa è la magia del suono, appunto. Certo, se poi ci
aggiungi la coscienza dell’idea, e se uno fa il japa come un’invocazione molto
attivamente COSCIENTE, allora l’effetto ne viene parecchio moltiplicato. Ma la
base è la magia del suono. E’ un’esperienza che ho fatto e che è verissima: per
esempio il suono OM porta con se delle vibrazioni specialissime…
E’
un tentativo di divinizzare la sostanza corporea. Da un punto di vista molto
prossimo riempie l’atmosfera fisica della Presenza divina. Per cui il tempo che
uno passa a fare il japa è un tempo consacrato ad aiutare la sostanza materiale
a entrare più intimamente in contatto con il Divino. Se poi ci aggiungi un
programma mantrico di sviluppo personale, cioè una specie di preghiera o di
invocazione, di programma di sviluppo personale e, al tempo stesso di aiuto
collettivo, allora diventa veramente un lavoro attivo….
Sai
a me il japa fa l’effetto di una vita fisica ESCLUSIVAMENTE AL SERVIZIO DEL
DIVINO. Di momenti in cui non esiste nient’altro che il divino; tutte, ma
proprio tutte le cellule del corpo, ad ogni istante, esistono ESCLUSIVAMENTE
per il Divino- e resta soltanto il divino…
E’
un po’ come se fosse il lusso della vita, così lo sento io! Il lusso di Quello
soltanto, soltanto della vibrazione divina attorno a noi, dentro di noi,
ovunque. Nient’altro che la vibrazione divina.
E’
una specie di lusso.
Agenda
di Mére anno 1962
pag, 76-77-78
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