...Dunque si tende a credere che la meditazione sia
l'attività mentale che focalizza l'intera attenzione su un punto e qui la
mantiene tenacemente. Ma tale attività mentale va denominata "concentrazione"
e non "meditazione". Nella lingua sanscrita ci sono due parole
diverse: dharana e dhyana.
Dharana
significa tenere, sostenere l'attenzione: la parola corrispondente nella vostra
lingua è "concentrazione".
Cercherò
di "tradurre nella vostra lingua le implicazioni del termine dhyana:
intendo, infatti usare la parola "meditazione" come il corrispondente
nella vostra lingua del termine sanscrito dhyana.
Dhyana
o meditazione è lo stato in cui c'è una consapevolezza senza sforzo e senza
scelta di ciò che la vita è dentro e intorno a noi. Si tratta dunque di uno
stato, di un modo d'essere,. non di un'attività. Fra le due cose c'è tutto un
mondo di differenza Si può crescere fino a fiorire in tale stato. La
meditazione, in altri termini, è vivere in un'attenzione dinamica, in una
consapevolezza dinamica di ciò che la vita è: è un movimento disinibito,
incondizionato della coscienza individuale, in armonia con il ritmo della vita
universale....( cont.)
Vimala Thakar
traduzione
a cura di Mauro Bergonzi)
(tratto
dalla rivista "Yoga" n. 34, organo della Federazione Italiana Yoga.
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