giovedì 29 settembre 2016

Discorso sulla Meditazione***




  Bisogna disilludere la propria mente su che cosa sia la meditazione. Essa non implica alcuna avventura romanzesca. È un trascendimento del cervello condizionato. È la crescita di una persona verso una dimensione della coscienza interamente nuova dove l'esperienza di sé giunge a termine; dove per chi esperisce, la coscienza dell'io, dell'ego è mantenuta in completa sospensione, in totale acquiescenza; dove i confini spazio-temporali in cui la coscienza dell'io si muove di momento in momento, si dissolvono nel nulla; dove la dualità giunge a termine; e la frammentaria relazione di soggetto-oggetto con la vita viene completamente a cadere.

 A meno che non si abbia l'urgenza di scoprire che cosa c'è al di là della mente, di trovare ciò che è al di là del cervello condizionato, al di là di chi esperisce e dell' atto di esperire, al di là dell' atto di osservazione e dell'osservatore, del pensiero e di chi pensa, ciò che è al di là di spazio e tempo, al di là di tutti questi simboli, al di là dei comportamenti cerebrali; a meno che non ci sia l'innata passione di cercare di scoprire per conto proprio, non si sarà equipaggiati per vivere la via della meditazione.

 La meditazione è un modo di vivere totale, non un'attività parziale o fammentaria.
Non so se, a questo proposito, esista un punto di vista orientale od occidentale. La vita non è né occidentale né orientale. La vita è semplicemente Essere. Semplicemente è.
 Vimala Thakar
traduzione a cura di Mauro Bergonzi)

(tratto dalla rivista "Yoga" n. 34, organo della Federazione Italiana Yoga.






Nessun commento:

Posta un commento