Vivere significa fare spazio il più presto possibile e nel
modo più completo possibile ai valori femminili, e domandarci che senso diamo
noi alla parola ‘apertura’. Non c’è dilatazione del cuore senza apertura del
cuore, non c’è dilatazione del petto
senza apertura. E aprirsi significa aprirsi senza imbrogliare. Non potete
chiudere tutte le porte, esteriori e interiori, e aprirvi alla grazia di Dio.
La grazia di Dio può arrivare a voi solo attraverso le prove più crudeli, il
tradimento di quelli in cui avevate fiducia, il rifiuto, tutto ciò che una
volte ci era parso terribile. Tutto è Grazia. Aprite sempre, è sempre Dio che
bussa alla porta. Aprirsi significa aprirsi con tutto il proprio cuore.
Sviluppare i valori femminili della ricettività e dell’accettazione significa
svilupparli in tutti i modi. Consiste nel non proteggersi più. Se ti
schiaffeggiano porgi l’altra guancia, come ha detto il Cristo. Significa
aprirsi alla forza vitale in noi, e non cercare di fuggire nella meditazione le
paure che portiamo in noi stessi........ E la meditazione è
l’apertura allo slancio vitale non duale, non conflittuale. E’ scoprire
semplicemente: Vivo! Sto vivendo, animato da quella energia infinita che non è
la mia vita, ma la Vita. Tutto qui. Supero la mia vita, nella quale
inevitabilmente soffoco, quali che siano i miei successi e scopro che sono
l’espressione o una forma della Vita Universale dell’energia divina, quella che
anima gli uccelli che ascoltiamo cantare, le foglie mosse dal vento, i piccoli
germogli verdi in primavera, la vita che anima ogni atomo e che prende in noi
la forma più evoluta, prajna: conoscenza, saggezza, comprensione.....
E a poco a poco vi liberate
dalla sofferenza. La meditazione non consiste soltanto nel cercare il vuoto e
il silenzio del non-manifestato. Significa anche cercare la non-dualità,
l’assenza di conflitto nel sentimento di esistere. Così diveniamo esseri umani
integrali e possiamo crescere, realizzarci, dispiegarci. Possiamo sentire la
forza vitale salire in noi nella sua pienezza. Sradicate le vecchie paure
inconsce di voi stessi, le vecchie paure dell’infanzia: “Di quali sciocchezze
sono ancora capace se non mi reprimo! Più vivrò in modo ristretto, meno
rischierò di essere punito”. E se l’insegnamento o il guru deve significare una
serie di divieti: ‘la morte dell’io’, la ‘mortificazione’, ‘la rinuncia’, ‘il
sacrificio’, allora la spiritualità non sarà che una menzogna e non arriverà da
nessuna parte.
Non potete amare se
non amate voi stessi. Non potete amare voi stessi se avete paura di voi stessi.
Non potete evitare la paura di voi stessi se fuggite di fronte a voi stessi. E
se fuggite, vi esaurite per rimanere
alla superficie di voi stessi e dell’esistenza. Come volete raggiungere la
profondità?
Non abbiate
paura. La forza della vita in noi, in voi, in ciascuno, è soltanto rassicurante
se la scopriamo alla sua sorgente. Se trovate la via, se osate vivere, se osate
aprirvi, vedrete quanto ciò che oggi domina la vostra esistenza, le paure, le
sofferenze, i drammi, gli attaccamenti, le emozioni, i pensieri che vi buttano
giù, quanto questa schiavitù comincerà a sciogliere i suoi lacci.
"Scegliete di
vivere" Arnaud Desjrdin