venerdì 30 novembre 2018

La cattiva reputazione è un'arma.....








La cattiva reputazione è un’arma molto potente da usare nella vostra pratica. Come disse una volta un geshe Kadampa: "Le critiche distruggono i vostri errori; spazzano via immediatamente i vostri errori. Le lodi, al contrario, fanno gonfiare il vostro ego e alimentano l’orgoglio".
Geshe Kharag Gomchung inoltre ha detto: "Le condizioni avverse sono come l'amico virtuoso e gli ostacoli sono l'ispirazione per praticare la virtù".
Trasformare le circostanze sfavorevoli in felicità, considerandole positive e utili, fa parte del sentiero per l’illuminazione. In che modo? Meditate sull'amorevole gentilezza e sulla bodhicitta e distruggerete il vostro ego e il vostro egocentrismo, che sono la causa di tutti gli ostacoli. Usate tutte le critiche che ricevete e la cattiva reputazione, vere o false che siano, per distruggere il vostro ego e il vostro egocentrismo. Finché nel vostro cuore c’è esclusivamente la preoccupazione per voi stessi, non potrete mai raggiungere l'illuminazione ed essere di beneficio per tutti gli esseri senzienti. Per questo arriverete a provare una sincera gratitudine per la gentilezza di chi vi aiuta a distruggere il vostro ego: chi vi critica non è un nemico, ma l’amico più gentile!
Lama Zopa Rinpoche 

mercoledì 28 novembre 2018

La meditazione ci aiuta a guarire....








La meditazione aiuta a guarire molti disturbi emotivi e a interrompere il circolo vizioso verso cui ci conduce la depressione. Permette, a poco a poco, di vedere più chiaramente in se stessi, aiutandoci a sviluppare la concentrazione, l'attenzione e la consapevolezza di ciò che sta accadendo dentro di noi. Impariamo a cogliere i pensieri e i sentimenti che ci attraversano e osserviamo i loro meccanismi. Vediamo come nascono, si amplificano, perdurano e poi svaniscono. Ci familiarizziamo con loro, li mettiamo in prospettiva. I pensieri affiorano e scompaiono nella vostra mente, e li osservate così come guardereste le nuvole nel cielo, senza cercare di trattenerli come fate di solito. La meditazione ci aiuta ad analizzare le situazioni o le nostre relazioni con gli altri in modo tollerante ed empatico. Ci rendiamo conto che siamo tutti interdipendenti e che condividiamo tutti la stessa aspirazione alla felicità. La sensazione di vicinanza che si crea in questo modo agisce sul nostro ego riducendone le tendenze abituali. Ci sentiamo meno soli, il che riduce le nostre ansie, paure e sofferenze. La meditazione regolare, per esempio sulla compassione, ha una inimmaginabile virtù protettiva sulla mente e promuove le relazioni con il prossimo, sviluppando in noi serenità e pace mentale. Grazie a questa pratica è quindi possibile superare l'ansia e la paura di vivere, i problemi relazionali e la depressione. Più apriamo la nostra mente, meglio ci sentiamo.
- Sua Santità il XIV Dalai Lama -

martedì 20 novembre 2018

Essere in contatto con il centro....









"Immagina un cerchio, e immagina che ne stai percorrendo la circonferenza. Qualunque sia il punto in cui cominci il percorso, quello è il tuo inizio. Ma, una volta che cominci a muoverti, non c'è fine; continui a girare in tondo. Se vuoi uscir fuori dal cerchio senza fine, devi essere consapevole che il cerchio ha un centro e che tu devi stare in quel centro, invece che lungo la circonferenza.

Cos'è questo centro? È la realtà che risiede permanentemente nel Cuore di tutti gli esseri. È la coscienza, è verità e amore. Tutti devono conoscere questo centro, se vogliono smettere di girare in tondo all'infinito, spostandosi continuamente da un punto all'altro. Non ci sono punti in quel centro e, quindi, non c'è movimento. Quando arrivi al centro, per te è finito tutto. Non c'è né inizio né fine nel centro, perchè lì cessa ogni direzione, distinzione e movimento. In questo mondo riusciranno a non essere frantumati quelli che sono vicini al centro, vicini al Cuore del loro stesso essere. Chi si allontana dal centro rimane schiacciato. La maggior parte della gente si distanzia dal centro e, per questo solo motivo, soffre. La cosa migliore è stare vicino al perno e rimanere lì, immobili. Se rimani lì, il mondo ti girerà attorno, ma non ne verrai schiacciato e frantumato. Se riposi in quel centro, il mondo non potrà turbarti o toccarti in alcun modo"Poonja, maestro Vedantino


Questo centro è quello spazio interiore nel quale lavoriamo durante la pratica meditativa. Non siamo abituati a mantenere per un certo lasso di tempo il contatto con esso. All'inizio è una fatica, pur tuttavia capiamo subito che è la nostra origine, la fonte di energia, la sede della nostra autenticità. Allora, con il tempo, diventerà relativamente semplice tornare ad essa nel momento della meditazione. Il grande problema è che nella vita quotidiana, negli incontri molteplici che si hanno durante una giornata, questo centro viene pressoché dimenticato, messo da parte: siamo continuamente sballottati qua e là, tra un temperamento e l'altro; siamo decentrati, dimentichi di noi stessi. Il lavoro, il grande lavoro, consiste allora nel riuscire a mantenere un contatto costante con il nostro centro anche durante i nostri incontri più o meno casuali: questo non per chiudersi al mondo, ma per viverlo in consapevolezza e tranquillità. Un mondo vissuto in questo modo si apre a noi nella sua sfolgorante bellezza.








venerdì 16 novembre 2018

Bruciato l'incenso.....






Bruciato l'incenso, risuona ancora la campana di pietra.
Davanti a quei petali profumati, ultimo splendore dell'anno,
Perché stupirsi che gli alti steli si facciano così rari?
Stamane l'inchiostro che pongo sulla tela sa già di inchiostro.
Shitao (1642-1707)

lunedì 12 novembre 2018

Tempo grigio, tempo chiaro, aurora...






Tempo grigio, tempo chiaro, aurora, crepuscolo, mutamento incessante:
Al grande Vuoto ho appreso ad affidare il mio umile corpo.

Sorgendo dall'Origine senza un disegno, e ritornandovi senza rimpianto,

Le nubi somigliano all'uomo che le contempla. 

Su Dongpo (1035 - 1101)

sabato 10 novembre 2018

La mente è irrequieta, instabile, difficile...





La mente è irrequieta, instabile, difficile
da tenere a bada, ardua da controllare.
Il saggio la raddrizza,
come l'arciere raddrizza la freccia.

Che buona cosa è imbrigliare la mente,
che è insubordinata, capricciosa e va dove vuole.
La mente, così imbrigliata, ci recherà la felicità.

Neppure il tuo peggiore nemico può farti tanto male
quanto i tuoi sbrigliati pensieri.
Una mente ben guidata crea più felicità
persino delle amorevoli azioni dei tuoi genitori.

pensiero citato da David Goldstein

martedì 6 novembre 2018

Il segreto del successo nello Yoga....




L'accettazione di una nuova idea-forza, di un orientamento dell'essere verso l'alto, d'una illuminazione, d'un cambiamento di rotta a cui aspirino intensamente il cuore e la volontà, è l'atto decisivo che contiene in germe tutti i risultati che lo yoga finirà in seguito per produrre. La semplice idea, o la pura ricerca intellettuale del fine superiore, per quanto intenso possa essere l'interesse che suscita nella mente, rimane inefficace se non viene assunta dal cuore divenendone l'unico desiderio, e dalla volontà come unico fine. La verità dello spirito non deve solamente essere pensata ma vissuta; e, per viverla, è indispensabile un orientamento totale dell'essere. Una palingenesi come quella dello yoga non può essere realizzata con una volontà divisa, con una scarsa energia o con un pensiero vacillante. Colui che cerca il divino deve consacrarsi interamente ed unicamente a Dio.
Quali che siano le difficoltà e le esitazioni, non potranno prevalere in modo definitivo contro la forza dell'esperienza nuova che ha mutato il corso della vita. Contro l'insistenza ineluttabile della voce interiore, le circostanze deviatrici sono alla fine impotenti; nessuna debolezza naturale può costituire un ostacolo, che non possa essere prima o poi superato. 
Ma se vogliamo trarre il massimo vantaggio dall'occasione che questa vita ci offre, se vogliamo rispondere adeguatamente all'appello ricevuto, non solamente avanzando di qualche passo, ma raggiungendo la meta intravista, il dono integrale di sé stessi è essenziale.  Il segreto del successo nello yoga risiede nel considerarlo non come uno degli scopi della vita, ma come la vita stessa.
Sri Aurobindo, op. cit.

sabato 3 novembre 2018

Ogni yoga è una nuova nascita......






Ogni Yoga, è per sua natura una nuova nascita; è una nascita fuori della vita ordinaria, della vita materiale mentalizzata in una nuova superiore coscienza coscienza spirituale, una più grande e divina esistenza. Nessun metodo yoga può iniziarsi e seguirsi con successo senza un possibile risveglio alla necessità di un'esistenza più ampiamente spirituale. L'anima che sente l'appello verso questa grande e profonda palingenesi può giungere per varie vie al punto di partenza. Può avvenire che vi si arrivi seguendo lo sviluppo naturale che lo porta incosciamente verso il risveglio, può pervenirvi attraverso una religione o una filosofia; può avvicinarvisi attraverso una graduale illuminazione o giungervi di slancio per un contatto od un'emozione; può esservi indotta dalla pressione degli avvenimenti esterni o da una necessità interiore, da una sola parola che rompa i suggelli della mente, da lunghe riflessioni, dall'esempio di qualcuno che ha già percorso il medesimo cammino...Per ognuno si modella secondo la natura e le circostanze una sua personale chiiamata....cont.


Sri Aurobindo " La Sintesi dello Yoga"