Ma
in qualunque modo avvenga, l’evento deve essere seguito da una decisione della
mente e della volontà e, conseguentemente, da una consacrazione vera e
integrale di se stessi. L’accettazione di una nuova idea-forza spirituale, di
un orientamento dell’essere verso l’alto, d’una illuminazione, d’un cambiamento
di rotta a cui aspirino intensamente il cuore e la volontà, è l’atto decisivo
che contiene in germe tutti i risultati che lo yoga finirà in seguito per
produrre.
La
semplice idea, o la pura ricerca intellettuale del fine superiore, per quanto
intenso possa essere l’interesse che suscita nella mente, rimane inefficace se
non viene assunta dal cuore divenendone l’unico desiderio, e dalla volontà
quale unico vero fine.
La
verità dello Spirito non deve solamente essere pensata, ma vissuta; e per
viverla, è indispensabile un orientamento totale dell’essere. Una palingenesi
come quella dello yoga non può essere realizzata con una volontà divisa, con
una scarsa energia o con un pensiero vacillante. Colui che cerca il Divino deve
consacrarsi interamente e unicamente a Dio….
Ma
se vogliamo trarre il massimo vantaggio dall’occasione che questa vita ci
offre, se vogliamo rispondere adeguatamente all’appello ricevuto, non solamente
avanzando di qualche passo, ma raggiungendo la meta intravista, è essenziale il
dono integrale di se stessi. Il segreto del successo nello yoga risiede nel
considerarlo non come uno degli scopi da perseguire nella vita, ma come la vita
stessa.
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