Jean Mallard - Infinito |
L'azzurro è l'unico colore che possiede la totalità delle dimensioni spaziali: la profondità, l'altezza e la distanza. La profondità è segnata dal fondale del mare, sempre più cupo proseguendo nell'immersione, l'altezza dallo splendore della volta celeste e la distanza misura l'intervallo che separa il nostro sguardo dal limite dell'orizzonte. E' il colore delle congiunzioni spaziali: lungo la linea ultima dell'orizzonte, si fondono il mare ed il cielo in una fusione degli elementi primi dell'acqua e del mare. Possiamo solo indicare l'azzurro, perché è un colore che si sottrae, collocandosi sempre in lontananza, lo possiamo solo indicare. La stessa parola azzurro ci viene da una grande distanza nel tempo e nello spazio. Deriva infatti dal persiano lazward, passando dl latino medioevale lazurus. L'infinito resta appannaggio di questo colore, esso si situa sempre discosto da ogni componente terrestre e, pertanto, per il singolare e stretto rapporto che lega il terrestre all'umano, l'azzurro è un colore estraneo all'uomo. Si rivela e appare all'uomo e ogni sua manifestazione desta invariabilmente un moto di stupore. Nei suoi versi Rimbaud assegna il soffio dell'infinito alla vocale " O " e infatti in questo suono transita il soffio esclamativo della meraviglia......
- A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
- Io dirò un giorno le vostre nascite latenti:
- A, nero corsetto villoso di mosche splendenti
- Che ronzano intorno a crudeli fetori,
- Golfi d’ombra; E, candori di vapori e tende,
- Lance di fieri ghiacciai, bianchi re, brividi d’umbrelle;
- I, porpora, sangue sputato, risata di belle labbra
- Nella collera o nelle ubriachezze penitenti;
- U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari,
- Pace di pascoli seminati d’animali, pace di rughe
- Che l’alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;
- O, suprema Tromba piena di strani stridori,
- Silenzi attraversati da Angeli e Mondi:
- – O l’Omega, raggio viola dei suoi Occhi!
tratto da :" Di tutti i colori" di Alberto Boatto
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