Gilgamesh |
Il
verde esprime non solo il tema della
vita che proviene dal mare, ma trova
nella vegetazione la sua manifestazione più evidente e concreta.
Osiride, il grande verde |
Dei
della vegetazione come l’egizio Osiris, il grande verde, come viene descritto
nel libro dei morti, o Gilgamesh, personaggio principale di alcune epopee religiose mesopotamiche sono contemporaneamente immagine della natura
e della vita vegetativa, ma anche simboli del substrato neurovegetativo, della
forza naturale cui attinge l’essere umano e che costituisce la sua più profonda
base di sicurezza e di stabilità.
Anche in ambito cristiano, specialmente nella pittura medioevale, veniva
spesso dipinta in verde la croce di Cristo, in quanto immagine di resurrezione
e rigenerazione del genere umano. . Ma di
contra il cristianesimo degli inizi non
è stato molto interessato a questo colore; i Padri della Chiesa ne parlano solo
come colore della vegetazione, spesso era
considerato anzi un colore malefico, perché colore del diavolo, delle
streghe, dei draghi dei serpenti, che venivano raffigurati appunto in verde. La
svolta avvenne quando Innocenzo III, il
Papa più importante del Medioevo, ancora cardinale, scrisse un trattato
sull’uso dei paramenti sacri e decise che il verde era da considerarsi un
colore medio da utilizzare quando non si
useranno gli altri tre (bianco, nero e rosso). La scelta dei colori a seconda delle liturgie
vige ancor oggi; il verde infatti è il colore dei paramenti per le celebrazioni
del tempo ordinario.
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