Sahasrara, di irene faro |
Il Sahasrara è la luna piena, senza il segno della
lepre, risplendente come in un cielo chiaro. Emette i suoi raggi a profusione,
ed è umida e fresca come nettare. All’interno, costantemente splendente come il
lampo, è il triangolo, e all’interno di questo, di nuovo, splende il Grande
Vuoto che è servito in segreto da tutti i Sura”
Il potere del serpente, Arthur Avalon
Sahasrara, il “ loto dai mille petali”
E’ localizzato alla fine della sushumna, per
alcuni maestri nel mezzo del cervello per altri al di sopra del capo. Appare
come un loto di colore bianco dai luminosi filamenti o petali multicolori.
All’interno risplende la luna piena e vi è iscritto il triangolo in cui alberga
il grande vuoto, origine e dissoluzione di ogni cosa, di cui tutti gli dei sono
segretamente servitori.
Il Sahasrara chakra, il settimo e l’ultimo, al di
sopra della testa, rappresenta l’apice della meditazione Kundalini: il punto
dove avviene l’unione finale del
maschile e femminile, Siva-Sakti, le polarità che si fondono nell’uno;
rappresenta il corpo sottile che ha raggiunto la luminosità e qui è l’istante
in cui lo yogin, che si è realizzato, abbandona il mondo delle apparenze e
raggiunge il nirvikalpasamadhi, che corrisponde alla pura coscienza non duale,
infinita e libera.
Ramakrisna, un santo moderno, ci racconta come
avviene il processo:
“ Le
sacre scritture parlano di sette centri
di coscienza. La mente può dimorare in
ciascun centro, ma quando è attaccata alle cose mondane resta nei centri
inferiori ( all’ombelico, negli organi sessuali e nel retto). Finché dimora lì
non ha ambizioni né visioni più elevate e resta immersa nelle passioni
dell’avidità e della concupiscenza. All’altezza del cuore, il quarto cakra è raggiunto quando la mente impara a
dimorarvi, l’uomo ha il suo primo risveglio spirituale e si sente circondato di
luce. Alla gola, il quinto, scompare ogni ignoranza. Il sesto centro, sulla
fronte, la mente che lo raggiunge vede direttamente Dio giorno e notte, ma
conserva ancora una traccia del suo ego. Infine nel settimo chakra, in cima
alla testa, lo yogin realizza l’Assoluto, il samadhi: “ Allora l’uomo conosce
il Brahman e vi si unisce
L'Universalità del Mandala, di Irene Faro
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