Generati dal punto
centrale, i nove triangoli evocano la scissione dell’Unità primigenia nei due
principi del Samkhya definiti come “materia” e “spirito”, Prakrti e Purusha. I
triangoli con il vertice verso l’alto simboleggiano anche lo spirito
individuale e le sue energie vitali, quelli con il vertice verso il basso i
cinque elementi grossolani, i cinque sottili, i cinque organi organi d’azione e
i cinque di senso secondo l’ordine del Samkhya. Il punto centrale o bindu rappresenta l’impulso, il desiderio primordiale che si
manifesta nell’Unità indifferenziata come fremito e si condensa, rendendosi al
tempo stesso vibrazione sonora. E’
questo il primo segno ad emergere sull’immota superficie del vuoto ed è come un
seme che racchiude le infinite potenzialità dell’Essere. E’ la prima
limitazione che l’Assoluto si impone ed è il preludio all’espansione del cosmo.
Proprio questo continuo rimando alla dualità e al suo superamento sottende il
percorso meditativo incentrato sullo Shri Yantra.
Il gioco di intersecazione
dei triangoli “narra” come l’informale abbia assunto forma e come siano emersi in questa i principi
enucleati nelle due grandi polarità Shiva e Shakti, ma soprattutto rimanda alla
necessità di integrazione di questi due principi in un terzo che li inglobi e
li trascenda. In tal senso scrive Gabriella Cella: “ Lo Shri Yantra diviene la rappresentazione dell’impersonale macrocosmo
che non è né maschile né femminile, ma al tempo stesso si propone come mappa
del microcosmo, dell’uomo che pure deve conoscere e superare la propria dualità
per attuare la dimensione dell’unità…la lettura può essere effettuata partendo
dal perimetro esterno per raggiungere il centro e viceversa. Nel primo caso
sottolinea il processo di dissoluzione del fenomenico e nel secondo di
emanazione…Colui che medita ed interiorizza lo Shri Yantra effettua una sorta
di pellegrinaggio verso il centro o la vetta..Il senso di questo pellegrinaggio
è la realizzazione del sacro nel profano…uno dopo l’altro si sollevano i veli
che offuscano la Realtà suprema, e mentre la coscienza si espande, insorgono
poteri paranormali che non devono essere fruiti.”
Lo Yantra di Visnu, il secondo Dio della trinità indù, con sopra iscritti i sacri simboli sonori |
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