In genere tiriamo allegramente avanti, nella maggior parte dei casi ciechi alla nostra vocazione.
Come illuminare la cecità, come riconoscere la nostra vocazione, il nostro Maestro? Come capire il " Sia fatta la Tua volontà' ?
Bisogna passare per due stadi della pratica. Primo bisogna riconoscere onestamente che non ho nessuna voglia, nessuna intenzione di fare la Tua volontà. Voglio fare ciò che voglio io, voglio avere ciò che voglio io, voglio cose piacevoli: successo, salute, piacere. L'io voglio permea ogni cellula del nostro corpo, non riusciamo a concepire una vita diversa. Poi sedendo con pazienza nel corso degli anni, con tutta la consapevolezza che siamo in grado di nutrire, prende forma il secondo stadio: si sviluppa nelle nostre stesse cellule, la comprensione di chi siamo davvero e, parallelamente, si indeboliscono le opinioni concettuali. Alcuni amano considerare lo Zen come una cosa esoterica e a sé stante.
Non è così. E' una lenta discesa al livello cellulare che, anno dopo anno, ci insegna qualcosa. Alla fine, senza bisogno di argomentazioni filosofiche, incominciamo a conoscere il Maestro.
L'io voglio e la Tua volontà diventano sempre più la stessa cosa.
Ecco la vita che vogliamo davvero. Come arrivarci? Attraverso una vita di pratica.
Charlotte Joko Beck, Zen quotidiano - Ubaldini editore