Il segreto
della felicità è la consapevolezza della presenza di Dio.
Lo Yoga è unione con Dio. Non è necessario andare
nella foresta per trovarLo. Le abitudini terrene ci terranno incatenati
dovunque siamo, finché non ci saremo liberati di esse. Lo yoghi impara a
trovare Dio nel recesso del proprio cuore. Dovunque vada, porterà con sé la
beata coscienza della presenza di Dio….
Ognuno può essere uno yoghi proprio là dove si trova
adesso. Ma siamo inclini, invece, a considerare strana e difficile qualsiasi
cosa trascenda l’orizzonte delle nostre abitudini di vita…. La pratica dello
Yoga porta alla liberazione….Patanjali insegna che qualunque posizione, purché
mantenga la spina dorsale eretta, è buona per la meditazione: la concentrazione
yoghica su Dio. Non è necessario sottoporsi a contorsioni fisiche
e praticare esercizi che richiedano straordinaria sopportazione ed elasticità
fisiche, come quelli raccomandati dall’Hatha Yoga. La meta è Dio, e la
coscienza della Sua presenza è ciò che dobbiamo sforzarci di raggiungere. La
Bhagavad Gita dice: “ Colui che si assorbe in Me, con l’anima immersa in Me,
con l’anima immersa in Me, Io lo considero fra tutte le categorie di yoghi come
il più equilibrato.”….
Chiunque abbia reso dio sovrano nel tempio della
propria anima è uno yoghi. Egli sarà d’accordo con me nel dire che lo Yoga è
fatto per l’Oriente, per il Nord, il Sud e l’Ovest, per tutte le genti, così
che passate per le viuzze della teologia, esse possano imboccare la superstrada
dello Yoga. La vera via porta al palazzo della beatitudine di Dio. Colui che vi
arriverà, “ non andrà mai più fuori”. Apocalisse,3,12
Paramahansa Yogananda
L’eterna ricerca dell’uomo
L’universalità dello yoga
Tempio della Self-Realization di Hollywood
California 21 maggio1944