La
libertà è strettamente connessa con il nostro rapporto con il dolore e la
sofferenza. C’è distinzione tra le due parole. Il dolore viene dall’esperire la
vita così com’è, senza aggiunte né fronzoli. Possiamo anche chiamarla “la
diretta esperienza della gioia”. La
“ sofferenza” è il tentativo di evitare, di
fuggire l’esperienza diretta del dolore. La paura del dolore ci fa costruire
una sovrastruttura egoica che pensiamo ci metta al riparo, e invece ci da
sofferenza. Libertà è disponibilità al rischio di essere vulnerabili, è
apertura a tutto ciò che succede momento per momento, piacevole o doloroso.
Ecco dove interviene la dedizione. Se sappiamo darci completamente, senza
tentare di mettere niente in salvo e senza più volontà di evitare l’esperienza
del momento presente, non c’è sofferenza. Se sperimentiamo totalmente il dolore, ecco
la gioia.
Zen
Quotidiano Ubaldini Ed.