Primo giorno – I bastoncini
di legno sono stati gettati per determinare se il momento della cerimonia era
propizio. La lettura di ottomila versetti della Prajnaparamita ha consacrato il
suolo su cui deve avere luogo la cerimonia. Il rituale per ottenere ilpermesso
della Divinità è stato compiuto, e il recinto psichico di protezione è stao
creato con l’invocazione delle Divinità protettrici e così il potere di
meditazione sul Grande Vuoto.
Secondo giorno - Al fine di
potere utilizzare il terreno senza pericolo, il Lama e i suoi assistenti hanno
richiesto la protezione della Divinità protettrice del Kalachakra, Dorje Shug. Disposte in file ordinate attorno al
terreno di iniziazione, i Lama hanno compiuto la danza rituale del terreno, sagar, con i loro costumi di gala e
tenendo il dorje e la campanella,
essi hanno rappresentato le Divinità protettrici irate; con i mantra e le mudra appropriate i Lama hanno creato
così il muro psichico protettore. In seguito hanno inviato la Divinità del
suolo ad entrare nel Mandala e a consacrare i materiali che sarebbero stati
utilizzati. Poi è stato disegnato sul suolo il tracciato del Mandala.
Terzo giorno - Il rituale ha invocato e collocato le divinità
nei loro rispettivi seggi all’interno del Mandala. Sono state consacrate corde
dei cinque colori che simboleggiano le cinque Yum dei cinque Jina, le loro
cinque energie. Un gruppo di Lama specializzati ha poi incominciato a disegnare
il Mandala con della sabbia colorata sul suolo consacrato.
Dal quarto al settimo giorno –
Per quattro giorni è continuata la creazione del Mandala sul suolo; il Mandala
del Kalachakra è molto complesso e comporta parecchi dettagli, disegni
complicati e linee di colore intrecciate; questa complessità spiega e
giustifica il tempo passato a costruire questo Mandala.
Ottavo giorno – Una sessione
di meditazione ha luogo e completa la creazione materiale del recinto sacro.
Dieci giare vengono poste nelle dieci direzioni dello spazio attorno al
perimetro; il Mandala viene poi decorato con tendaggi, stendardi, bordure. Le
offerte richieste dal rituale vengono preparate su un altare.
Nono giorno – I Lama
assistono il Maestro iniziatore nella danza di offerta, vestiti dei costumi
rituali e accompagnati dalla musica sacra, allo scopo di consacrare il Mandala.
Decimo giorno – A questo
punto sono iniziate le cerimonie propriamente dette dell’iniziazione dei
candidati. Essi sono stati purificati con l’acqua e dopo una triplice
prostrazione davanti al Maestro, essi hanno ascoltato un’istruzione concernente
l’iniziazione del Kalachakra, la più
alta dell’Anuttara-yoga Tantra con la
mano sul cuore. Il discepolo è divenuto figlio spirituale della Divinità
trasfigurata dal Maestro iniziatore che la incorpora. A questo scopo i
discepoli pronunciano i voti del Rifugio mahayana e i voti particolari del
Tantra e il Maestro conferma la benedizione del corpo, della voce e della mente
dei discepoli toccandoli in tre punti del corpo. La cerimonia dei legnetti decorati
da un fiore e gettati su un piccolo mandala quadrato di quattro colori, di cui
si è già parlato, permette di detrminare la “ Famiglia” tantrica di ciascun
discepolo. Il maestro fa bere loro tre sorsi di acqua consacrata per purificare
i loro corpi, le loro voci, le loro menti. Una corda rossa attaccata con un
nodo dal Maestro iniziatore alle loro braccia proteggerà i discepoli fino
all’arrivo del Buddha Maitreya e ricorderà loro la compassione universale di
Buddha. Le erbe sacre Kusha sono
state distribuite ai discepoli affinché essi le cospargano sul loro giaciglio
dove si coricheranno la notte che seguirà; questa cerimonia ha per scopo la
purificazione ed è intesa a stimolare e provocare i sogni indicando a ciascuno
il successo dei riti dell’Iniziazione. I discepoli devono visualizzare in
seguito le sei sillabe del mantra del Kalachakra
su sei punti del loro corpo e la Divinità Vajrasattva viene evocata affinché le
Divinità dell’iniziazione penetrino nei loro corpi durante la cerimonia. Ai
candidati viene infine raccomandato di dormire con la testa volta nella
direzione del Mandala, e se ciò non dovesse essere possibile, di visualizzarlo
almeno prima di addormentarsi.
Undicesimo giorno – I
discepoli hanno richiesto per tre volte in sanscrito ed in tibetano la grazia
dell’iniziazione davanti al Maestro e ai Lama
che indossano le vesti della Divinità. I discepoli hanno gli ochhi
bendati e fanno offerte di fiori alla Divinità. Si sono visualizzati come la
Divinità del Kalachakra ed hanno
anche visualizzato i bija OM AH HUM
al chakra della testa, della gola e del cuore. Essi hanno ripetuto i voti
tantrici e quelli del Bodhisattva; quindi hanno ricevuto dal Maestro le
venticinque ingiuzioni degli iniziati. In seguito hanno visualizzato il simbolo
del Bodhisattva sotto forma di luna piena sormontata da dorje
a cinque punte. Solo a questo punto viene concesso loro di entrare nel Mandala
dalla porta Est sollevando la tenda posta sull’entrata…Il Maestro iniziatore
comunica loro i voti del segreto del Tantra, che aveva già confermato quando aveva loro offerta l’acqua consacrata.
I discepoli si sono visualizzati come la Divinità protettrice del Kalachakra , Dorje Shug. Essi hanno
gettato un fiore su un Mandala disegnato
su una giara al fine di determinare il Jina con il quale hanno un’affinità
particolare. I discepoli sono stati autorizzati a togliere la benda che portano
sugli occhi e possono infine contemplare lo splendore del Mandala con le sue
luci, i suoi colori, i suoi profumi ed i suoi simboli. E’ stato loro spiegato
il senso di questi ultimi e il luogo, i ruoli e il significato delle diverse
Divinità nei loro rispettivi luoghi.
Dodicesimo giorno – Le sette
iniziazioni vengono accordate in questa giornata; in seguito essi hanno
ricevuto l’iniziazione dell’acqua, degli ornamenti per la testa, del vessillo
che sormonta la sommità del capo, del dorje
e della campanella, dei cinque sensi e dei sei organi, del Nome segreto; infine
hanno ottenuto l’autorizzazione per ricevere il mantra del Kalachakra, quello della Madre e quello della Divinità protettrice.
Questi diversi riti terminano con la messa in guardia del Maestro che richiede
ai discepoli di conservare il segreto assoluto circa questi riti e di non
rompere i voti tantrici ma di conservarli in tutta la loro purezza e potenza.
Tredicesimo giorno - Sono
state compiute cerimonie di ringraziamento e
omaggio al Dalai Lama da parte di tutti gli assistenti, e il pubblico ha
avuto l’autorizzazione di contemplare il Mandala prima che questo venga
cancellato dal suolo. La sabbia colorata è stata portata in processione verso
un fiume vicino dove è stao eseguito il rituale dei Naga, le divinità delle acque. La base del mandala è stata in
seguito pulita con l’acqua corrente del fiume.
Questa iniziazione del Kalachakra
si è fermata solo alla prima parte dell’iniziazione, la seconda parte che è
segretissima viene concessa con molta parsimonia dal Dalai Lama che ne è
l’unico depositario, date le sue caratteristiche e le forze psichiche che
scatena nel discepolo.