mercoledì 25 febbraio 2015

L'Iniziazione del Kalachakra ****** Il mantra essenziale del " Padre"




L’essenza degli insegnamenti del Kalachakra è racchiusa in un mantra detto il mantra essenziale del “ Padre” la Divinità principale, e composto da dieci bija inquadrati dai bija di protezione: OM AH HUM HO HAM KSHA MA LA VA RA YA HUM PHAT.

Mandala su cui sono riportate le dieci sillabe potenti del Kalachakra
  I sette  bija centrali del mantra sono raggruppati in una figura molto ben conosciuta in Tibet detta: “ i dieci volte potenti; gli altri tre bija del mantra sono simboleggiati dalla luna crescente, dal sole e dalle fiamme che sormontano l’emblema del Kalachakra. Questo simbolo, che è un oggetto di meditazione viene riprodotto spesso sui muri dei monasteri tibetani; esso faceva parte del sigillo personale del Panchen Lama accompagnato da un Garuda che divora un serpente....( cont.)

Garuda nero, sec. XIX

lunedì 23 febbraio 2015

Kalacharkra Mandala in 3D view

L'Iniziazione del Kalachakra *****





Dall’Essere Primordiale  emana la Ruota del Tempo, Kalachakra, che è la manifestazione e distruzione di vita e di rinnovamento a cui siamo attaccati. La meditazione su questa Ruota del Tempo conduce il discepolo a realizzare la fantasmagoria del proprio io, la non -realtà dei fenomeni che si succedono, l’illusione della propria individualità; tutto si dissolve nel Vuoto. Gli “eventi” si succedono senza tregua  e sono vissuti con l’illusione di questa “successione”, perché in realtà, come insegna il Tantra, il tempo è senza misura né finalità, è immobile nella Realtà ultima.

Calendario astrologico tibetano

Il discepolo tantrico del Kalachakra sacralizza il tempo; ogni mese del calendario tibetano ha la sua divinità tutelare, e ogni giorno del mese è dedicato ad una di queste Divinità attendenti. Il tempo che scorre diventa una ronda divina, sempre rinnovata, nella quale le Divinità tutelari si manifestano come prodotte dalla Realtà eterna. Il passato ed il futuro scompaiono in un presente sacro e divino, e il discepolo identificandosi con queste energie cosmiche, creatrici del tempo, diventa egli stesso Maestro del tempo. Egli realizza infine l’Identità Suprema con l’essere senza forma, primordiale. Un riflesso dell’Essere illumina Shambala, che rappresenta per il discepolo un Centro spirituale di grande importanza, perché è dal santo regno  che l’insegnamento del Kalachakra proviene, insieme ai misteri divini che l’accompagnano. Il problema del sito geografico è di scarsa importanza, da questo punto di vista la sua localizzazione è secondaria e vana, dicono i Lama ESSO E’. E questo è l’essenziale....( cont.)


venerdì 20 febbraio 2015

L'iniziazione del Kalachakra **** I Jina



Ciò che caratterizza il sistema del Kalachakra è l’introduzione nel pantheon buddista di un concetto audace: i Jina.  I Jina, sono, stando alla tradizione del Vajrayana, le cinque famiglie cosmiche eterne e primordiali, energie che si riflettono nelle Cinque Famiglie tantriche, le Kula, il cui signore o Kulesha costituisce uno dei Jina. L’origine dei Jina è Shunya, il Vuoto. Il Kalachakra ha concepito la teoria di una Divinità Suprema, il Vajradhara, detto anche Adhi Buddha, primo riflesso della Shunyata, la Grande Vacuità, da cui sorgono i Cinque Jina. Essi costituiscono le pietre angolari dell’iconografia  e su di essi si erige tutto il pantheon buddista.
Gnkyil, nel buddismo rappresenta la grande perfezione, la vittoria sui tre veleni, i tre corpi di Buddha o i tre gioielli

 La descrizione iconografica di queste grandi Divinità tantriche è espressa nel Benoytosh Bhattacharyya:
“ Le divinità emanate dai Jina sono come regola generale sormontate da una figura in miniatura del loro dio originale e ne rivestono il colore; esse sono poste nella direzione assegnata al loro Signore. Questa pratica viene scrupolosamente osservata in tutti i Mandala.” 
Astasahasrika Prajnaparamita Maytreya
Nella dottrina Vajrayana l’Adhi Buddha è considerato come la divinità più elevata del pantheon. Quando viene rappresenta sotto forma umana, egli prende il nome di Vajradhara e riveste due forme, una semplice, l’altra Yab-Yum. Se la sua forma è semplice, il dio è coperto di gioielli, rivestito con ornamenti e stoffe fastose. Egli tiene il vajra nella mano destra e la gantha ( campanella ) nella sinistra; le due braccia sono incrociate sul petto nella posizione detta “ vajra-hunkara mudra”. La divinità Vajradhara è l’incarnazione della più alta realtà, shunya, mentre Prajnaparamita è quella di Karuna ( della compassione ); con il loro stretto abbraccio essi divengono una sola shunya fusa con la karuna in cui il dualismo scompare
Vajradhara
 “ I Jina sono esseri particolari che non hanno bisogno di passare attraverso la fase di Bodhisattva; essi sono Budda dall’origine. Si sono stabilizzati in una meditazione pacifica e si astengono volontariamente dal compiere atti di creazione. Questi sono compito delle loro emanazione i Bodhisattva..”
Il concetto dell’Adhi Buddha, del Buddha primordiale, si ricollega alle dottrine monoteiste dell’Induismo e i particolare al Vedanta. L’affermazione secondo la quale ogni essere, nella sua vera natura, è il Buddha Primordiale, la Realtà Ultima, ricorda il Tattvam asi delle Upanisad e il Brahman neutro vedantino...(cont.)


giovedì 19 febbraio 2015

L'iniziazione del Kalachakra*** Il Kalachakra interno


Il Palazzo del Buddha della medicina ( particolare)


Il Kalachakra interno – Questa parte del testo tantrico studia il corpo umano e la sua anatomia energetica, pranica o sottile, si tratta di uno studio della medicina considerato da un punto di vista psicosomatico.
Il Tantra descrive le nadi e i chakra classici del Tantrismo indù, e insiste in particolar modo sulla nadi centrale in cui i diversi “nodi” impediscono il libero funzionamento delle correnti di energia vitale; le diverse passioni ed illusioni  che accecano l’uomo sono la causa di questi impedimenti. La visualizzazione delle Divinità nei chakra e l’utilizzazione del japa, della recitazione dei mantra appropriati, permettono di sopprimere questi “nodi” psichici, di rinforzare e regolarizzare il funzionamento delle correnti praniche nelle nadi principali e di elevare di conseguenza il livello di coscienza del discepolo. Lo scopo di queste pratiche è quello di concentrare la coscienza nel centro psichico del cuore, dove il discepolo può raggiungere la liberazione.

Chakra del cuore ( Dharmachakra) attraverso cui fluisce la coscienza sensibile
 Il discepolo studia la struttura del corpo umano e in particolare i fenomeni psicologici normali e sopranormali. Ciò che definiamo metafisico, i fenomeni parapsicologici di telepatia, la visione a distanza, lo sdoppiamento.

"L'albero della Salute e della Malattia" gli studenti di medicina tibetana utilizzano questo " albero" come schema sinottico raffigurante le otto branche della medicina
 Tutto ciò che viene studiato con ardore nei laboratori sovietici ed  americani, viste naturalmente le applicazioni in campo militare, sono tutti aspetti noti da ben lungo tempo nelle facoltà tantriche tibetane dove gli allievi si esercitano a praticarle per lunghi anni. Le tecniche di visualizzazione, il funzionamento sistematico e sorvegliato dell’immagine creatrice, quello che J.H. Schulzt definisce “ Training autogeno”, i diversi processi di autosuggestione cosciente, sono tutte tecniche apprese sistematicamente dai discepoli, perché essi le dovranno mettere  in pratica durante le loro future iniziazioni tantriche.
Prajapatidaksa medico degli Dei, tra i presenti all'originaria spiegazione degli insegnamenti medici da parte del Buddha della medicina. Signore degli Esseri Viventi è considerato fra i fondatori dell'arte di guarire ( particolare)
 Se il Kalachakra esterno è largamente conosciuto e viene commentato senza difficoltà, altrettanto non si può dire delle altre due classi del Tantra; esse sono considerate segrete e vengono rivelate in maniera completa soltanto ai discepoli iniziati. Nella descrizione del corpo umano, ad esempio, alcune secrezioni e alcuni fluidi sono considerati come aventi delle proprietà particolari; lo sperma e la sua controparte femminile posseggono effetti molto speciali; il testo ne parla come delle gocce rosse e bianche, thig-le,che simboleggiano la bodhicitta, l’impulsione verso la liberazione. Il loro impiego nei canali psichici del corpo costituisce uno dei segreti di questo Tantra. Lo stesso dicasi per i riti evocatori e della conoscenza delle Divinità tantriche, delle forze erranti del mondo “ intermedio”.
Mandala del Buddha della medicina da cui deriva la dottrina della medicina tibetana. I raggi che emanano dal suo cuore placano tutti i mali e le loro cause: desiderio, odio e illusione
Il Kalachakra alternativo- Questo termine mThah-drug in tibetano, significa che l’istruzione dei candidati varia a seconda della loro “ definizione mentale”. A questo livello lo studente intraprende lo studio delle dottrine metafisiche, dei testi tradizionali, e allo stesso tempo delle tecniche di meditazione sulle Divinità del Kalachakra, di costruzione dei rispettivi Mandala, dei riti di evocazione ed iniziazione. Esiste un ordine progressivo di studi che corrisponde ad una serie di livelli sempre più elevati cche vengono eseguiti dai discepoli più dotati...( cont.)

Albero della medicina ( particolare) °

 ° Tutte le foto di questo articolo provengono da " Il Buddha e l'arte della guarigione" Rizzoli ed.